Corretta alimentazione ed attività fisica per vivere a lungo in salute

Corretta alimentazione ed attività fisica per vivere a lungo in salute

Gennaio 2023 Off Di Giovanni Brancato

Rita Businaro
Dipartimento di Scienze e Biotecnologie Medico-Chirurgiche

Le nuove biotecnologie e l’ampliamento delle conoscenze di base sui processi omeostatici nel nostro organismo dovrebbero garantire una vita longeva e in salute. Il rapporto OMS sull’incidenza e l’insorgenza delle malattie nelle nostre società denuncia invece che le malattie croniche non trasmissibili (NCD), tra cui malattie cardiovascolari, cancro, malattie neurodegenerative croniche, incidono precocemente sulla salute costituendo un’importante causa di morte e di disabilità nei Paesi Europei. E’stato riconosciuto che i fattori inquinanti, lo stress psicosociale, la disbiosi del microbiota, le abitudini alimentari scorrette, la sedentarietà, possono promuove lo sviluppo della maggior parte delle NCD ad andamento cronico-degenerativo.

Uno dei principali fattori di rischio per l’insorgenza di queste patologie è rappresentato da obesità e sindrome metabolica che concorrono a determinare uno stato infiammatorio cronico di basso grado che costituisce il principale fattori di rischio per sviluppare malattie cronico-degenerative. Le errate abitudini alimentari, indotte non solo dai ritmi serrati del nostro tempo, ma soprattutto nelle fasce di età adolescenziali-giovanili, derivano dalla necessità di trovare soddisfazione e conforto da ansie e situazioni di disagio, nei comfort foods, cibi particolarmente ricchi di grassi e di zuccheri che stimolano i circuiti meso-limbici della gratificazione. Si realizza così una reazione allo stress: in cui il mangiare costituisce una ricompensa neuroendocrina, ma al tempo stesso stimola obesità, infiammazione cronica di basso grado, disregolazione energetica e resistenza alla leptina/insulina. Molte NCD condividono meccanismi patogenetici comuni e mostrano un alto grado di connettività molecolare che hanno permesso di sostenere un nuovo concetto di malattia in cui un bersaglio molecolare comune può fornire, almeno parzialmente, un beneficio terapeutico verso diverse risposte cellulari disregolate.

Lo sviluppo di obesità, definita come un eccessivo accumulo di grasso, soprattutto a localizzazione viscerale, è stato messo in relazione a meccanismi epigenetici che si manifestano con differenti gradi di metilazione dei geni coinvolti nell’adipogenesi e differenti pattern di acetilazione degli istoni, come osservato in individui normopeso rispetto a individui obesi. E’ noto che lo stile di vita e in particolare i cibi e l’attività fisica sono in grado di promuovere o reprimere la metilazione di geni e l’alterazione delle proteine istoniche controllando in questo modo l’espressione di molti geni.

La dieta svolge inoltre un ruolo di primo piano nella costituzione del Microbiota intestinale nel bambino così come nell’adulto. Il consumo di verdura, frutta e fibre è stato associato allo sviluppo di un Microbiota vario, multiforme e sano. Molti dei componenti della dieta mediterranea, come frutta, olio vegetale e vino rosso, sono ricchi di molecole con proprietà anti-ossidanti, anti-infiammatori ed immunomodulanti e possono pertanto contrastare efficientemente mediatori infiammatori e radicali liberi. Già in uno studio pubblicato dal NEJM nel 1986 era stato concluso che esiste una relazione inversa dose-dipendente tra attività fisica e rischio di morte; e la sedentarietà è di gran lunga il principale fattore di rischio, superiore al fumo, al sovrappeso, all’ipertensione. 

L’inattività fisica porta alla sarcopenia e all’atrofia muscolare da disuso, alla depressione e all’ansia con disfunzione cognitiva, all’osteoporosi, all’obesità, all’insulino-resistenza, al diabete di tipo II, all’ipertensione, alle malattie cardiovascolari. Un’attività fisica regolare può prevenire le patologie correlate allo stress-ossidativo e all’infiammazione cronica di basso grado. E’ necessario pertanto elaborare delle strategie per interrompere il circolo vizioso che si instaura e che porta allo sviluppo di malattie cardio- e cerebro-vascolari, demenze, varie forme di disabilità per sviluppare e implementare buone pratiche, per la prevenzione e la lotta alle malattie. In tal senso si inserisce la proposta della Sapienza con il master di II livello in “Stress Sport Nutrizione: Nuovi Approcci Diagnostici e Terapeutici per Wellness, Fitness, Prevenzione e Riabilitazione” che propone, grazie alla collaborazione con esperti di numerose e diverse discipline, un aggiornamento sui processi che maggiormente favoriscono lo sviluppo di patologie cronico-degenerative e una panoramica sui corretti stili di vita, illustrando protocolli nutrizionali e di attività fisica ad hoc, nell’ambito di una medicina di precisione, per una prevenzione efficace e duratura nel tempo a garanzia della nostra salute e del nostro benessere.