Nutrizione, sport e salute: una relazione con salde radici fisiologiche

Nutrizione, sport e salute: una relazione con salde radici fisiologiche

Gennaio 2023 Off Di Giovanni Brancato

Gabriele Ruffolo
Dipartimento di Fisiologia e Farmacologia "Vittorio Erspamer"

L’ Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce la salute come uno stato di “totale benessere fisico, mentale e sociale”. Questa definizione implica che la semplice “assenza di malattia”, dunque, non sia di per sé sufficiente perché un individuo possa essere definito un soggetto “in salute”.

Viene sottolineato quindi che esistono altri elementi che concorrono a determinare il livello di benessere globale dell’ individuo, poiché incidono sul suo stato fisico, psicologico e sociale. Tra questi si ritrovano di certo la nutrizione e l’ esercizio fisico, aspetti fondamentali della nostra quotidianità. Difatti, la cura della dieta e la promozione dello sport sono universalmente riconosciuti come componenti essenziali di uno stile di vita sano, tant’è che ormai da tempo esistono linee guida OMS volte allo sviluppo di politiche regionali, nazionali e globali che mirino a migliorare l’ alimentazione e a promuovere l’attività fisica. Inoltre, esiste una crescente mole di evidenze scientifiche a supporto della centralità di questi due fattori nel mantenimento del benessere psicofisico.

Innanzitutto, l’ esercizio fisico regolare, come praticare uno sport, è associato senza dubbi al mantenimento del funzionamento ottimale del sistema cardiovascolare e aiuta inoltre a ridurre stress, ansia e depressione anche grazie alla capacità di molte discipline sportive di stimolare la socializzazione. Sebbene sia vero che quanto detto possa risultare immediato a tutti coloro che si siano cimentati in vita loro in una qualsiasi disciplina sportiva, d’ altra parte al giorno d’ oggi cominciamo a conoscere meglio anche le basi fisiologiche di questi fenomeni. Solo per citare alcuni esempi, diversi studi clinici hanno dimostrato che un’attività fisica costante aiuta a preservare il volume totale della corteccia cerebrale, che tende altrimenti a ridursi con l’invecchiamento, e a mantenere integra la mielina, ovvero la guaina protettiva dei nervi che ne consente un funzionamento ottimale.

Anche la nutrizione, ovviamente, possiede analoghi effetti benefici. Ovviamente, un’alimentazione sana e varia agisce in sinergia con l’attività fisica, contribuendo al mantenimento di un buono stato di salute e fornendo all’ organismo tutti i nutrienti necessari affinché gli stimoli innescati dall’ esercizio possano tradursi in effetti benefici per l’organismo e fornisce tutti i nutrienti essenziali per lo sviluppo e il mantenimento dei nostri organi, compreso il cervello. Il rapporto tra cibo e mente però non si limita solo a questo. Infatti, da anni è nota l’esistenza dell’“asse intestino-cervello”, una complessa rete di vie da segnalazione ormonali, nervose, immunologiche e microbiologiche. Uno dei principali protagonisti di questa rete è il microbiota intestinale, composto da centinaia di diverse specie batteriche residenti nel nostro intestino. Oggi è diventato evidente che il consumo abbondante di cibi processati, grassi saturi e grandi quantità di zuccheri, ormai diventato un tratto distintivo delle diete occidentali, può determinare un grave danno a carico della flora batterica benefica e di conseguenza una perturbazione dell’asse intestino-cervello. Questa associazione tra alimentazione e salute del sistema nervoso si sta dimostrando talmente rilevante da aver permesso addirittura di ipotizzare che il potenziamento della flora intestinale benefica tramite diete equilibrate possa essere utile a trattare e prevenire comuni patologie neurologiche e psichiatriche.

Alla luce di tutto ciò, alimentazione sana ed esercizio fisico vengono attualmente “prescritti” a moltissimi pazienti, affetti da patologie che vanno dal diabete all’ ipertensione al fine di ristabilire un buono stato di salute. È necessario però ricordare che non bisogna ricorrere a questi utili strumenti solo dopo aver ricevuto una diagnosi, ma invece utilizzarli per preservare ed addirittura migliorare il proprio stato di salute!