La ricerca scientifica come ancora di pace: terza missione universitaria e diplomazia scientifica insieme per un futuro senza conflitti

La ricerca scientifica come ancora di pace: terza missione universitaria e diplomazia scientifica insieme per un futuro senza conflitti

Settembre 2024 Off Di Giovanni Brancato

Domenico Alvaro, Vincenzo Cardinale, Lorenzo Giannetti
Facoltà di Medicina e Odontoiatria

In un’epoca segnata da crescenti tensioni internazionali e conflitti, il ruolo della scienza come strumento di pace assume un’importanza cruciale. La Giornata ONU della Scienza per la Pace e lo Sviluppo, celebrata il 10 novembre, ci offre un’opportunità unica per riflettere su come la diplomazia scientifica possa fungere da ancora in un mondo che ha urgente bisogno di stabilità e cooperazione.

La scienza è un linguaggio universale, capace di superare le barriere culturali, politiche e linguistiche. Crea ponti tra nazioni e individui, favorendo il dialogo e la collaborazione. In questo contesto, emerge con forza il concetto di diplomazia scientifica, un approccio che sfrutta la scienza per affrontare questioni globali e promuovere soluzioni comuni. La scienza, infatti, può agire come compromesso internazionale, uno spazio neutrale dove le nazioni possono incontrarsi per discutere, confrontarsi e trovare soluzioni ai problemi più urgenti del nostro tempo.

Come sottolineato durante il recente evento “Sostenibili e generativi: Per una sanità vicina alle persone”, organizzato dall’Università La Sapienza in collaborazione con l’Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede, è fondamentale che i risultati scientifici non restino confinati nell‘accademia, ma che vengano condivisi con la società civile per avere un impatto reale: la “Terza Missione” dell’Accademia. L’incontro tra l’accademia e la diplomazia amplifica il possibile impatto sociale della ricerca e crea i presupposti per la diplomazia scientifica. Un esempio tangibile di questo approccio è rappresentato dall’impegno dell’Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede. L’Ambasciatrice Signora María Isabel Celaá Diéguez in occasione della cerimonia per l’evento “Sostenibili e Generativi” tenutasi lo scorso 15 maggio ha pronunciato un discorso (riportato integralmente in questo numero di Sapienza Medica) che mette al centro delle strategie diplomatiche e di cooperazione fra popoli la ricerca e la scienza, sottolineando la rilevanza degli strumenti della diplomazia scientifica per un’azione efficace rivolta a ridurre tensioni e creare ponti per compromessi politici.

La scienza non solo ci offre nuove tecnologie e conoscenze, ma ci insegna anche il valore della collaborazione e della comprensione reciproca. Lavorare insieme per superare le sfide comuni richiede un compromesso scientifico internazionale. Attraverso la diplomazia scientifica, possiamo creare una piattaforma per il dialogo e la cooperazione, contribuendo a mitigare i conflitti e a promuovere la pace.

In un mondo diviso, la scienza rimane l’ancora che può guidarci verso un futuro più stabile e pacifico.