Nuove frontiere nella diagnosi del tumore alla vescica: l’approccio integrato di HEAL ITALIA per una medicina di precisione
Settembre 2024 Off Di Giovanni BrancatoAntonella Borrelli
Dottorato Nazionale di Medicina di Precisione
Nel contesto delle attività di ricerca condotte da Sapienza nell’ambito del progetto HEAL ITALIA, attività specifiche sono state dedicate alla diagnostica integrata e di precisione del tumore della vescica. Il razionale dell’applicazione delle attività progettuali alla patologia neoplastica del tumore della vescica risale alla incidenza e alta ricorrenza di questa neoplasia. Ogni anno, infatti, vengono diagnosticati circa 570.000 nuovi casi e nonostante la maggior parte di essi si presenti in uno stadio più basso (malattia non muscolo-invasiva), la patologia causa annualmente circa 200.000 decessi a livello globale. Il tumore della vescica si configura dunque come una delle patologie tumorali più comuni, caratterizzata da un elevato tasso di recidive e, di conseguenza, da un considerevole impatto economico, il che rende cruciale l’adozione di strategie diagnostiche precoci e precise.
Un elemento distintivo di questo progetto risiede nel suo approccio multidisciplinare, che integra sinergicamente le tecnologie innovative e computazionali, con le esigenze cliniche per fronteggiare il complesso percorso di cura del carcinoma vescicale.
Le attività si sviluppano i tre principali linee di ricerca.
La prima riguarda la validazione di un nuovo percorso diagnostico pre-operatorio focalizzato su biomarcatori di imaging, in particolare lo score VI-RADS, che è utilizzato per standardizzare l’acquisizione, l’interpretazione e il reporting degli esami di Risonanza Magnetica per una precisa stadiazione e identificazione del tumore della vescica non muscolo-invasivo (NMIBC) vs muscolo-invasivo (MIBC), il cui trattamento varia in modo significativo. Infatti, il tumore non muscolo-invasivo generalmente è trattato con interventi mini-invasivi come la resezione transuretrale (TURBT), mentre i tumori muscolo-invasivi, presentano una maggiore aggressività, per cui è necessario ricorrere a trattamenti molto più invasivi e invalidanti come la cistectomia radicale.
La seconda linea di ricerca si propone di identificare le caratteristiche cliniche, patologiche e radiologiche, incluso il VI-RADS score, che mostrano una correlazione significativa con il carcinoma muscolo-invasivo della vescica. Questo processo viene realizzato attraverso l’utilizzo della network analysis, un approccio che consente di analizzare in modo sistematico e interconnesso i dati provenienti da diverse fonti. Grazie alla network analysis, è possibile costruire una rete di relazioni tra variabili cliniche, dati di omica, biomarker imaging diagnostico e dati di digital pathology, individuando i pattern più rilevanti e le interazioni significative tra i diversi fattori che influenzano l’evoluzione della malattia. Questo approccio permette di isolare i biomarcatori più indicativi e di rafforzare l’accuratezza della diagnosi e della stadiazione del MIBC.
La terza linea di ricerca è focalizzata sulla validazione dello score nac-VI-RADS, uno strumento sviluppato per valutare la risposta dei pazienti con carcinoma della vescica MIBC alla chemioterapia neoadiuvante (nac). Lo score nac-VI-RADS è una versione adattata del VI-RADS, specificamente sviluppata per monitorare la risposta al trattamento, utilizzando RM tecnica di imaging. L’obiettivo di questa linea di ricerca è determinare l’affidabilità dello score nel predire la risposta terapeutica, aiutando i medici a identificare tempestivamente i pazienti che rispondono al trattamento e quelli che necessitano di strategie terapeutiche alternative. Ciò è di fondamentale importanza per la promozione di approcci maggiormente conservativi per il trattamento della vescica, mirati a preservare la qualità della vita dei pazienti. In particolare, per i pazienti che rispondono positivamente alla terapia neoadiuvante, valutata utilizzando la RM e il nac-VIRADS score, le strategie conservative “bladder-sparing” possono rappresentare un’opzione valida. Al contrario, l’identificazione precoce dei non-responder consente di indirizzare questi pazienti verso il trattamento standard, evitando gli effetti collaterali di terapie sistemiche inefficaci. In conclusione, alla luce dei recenti progressi tecnologici e di trattamento del carcinoma della vescica è una di fondamentale importanza delineare un iter diagnostico-terapeutico dedicato, personalizzato ed efficace, in quanto non può sussistere una medicina di precisione senza una diagnosi accurata e altrettanto precisa.