Attività fisica e salute: un legame inscindibile per tutti ed a tutte le età
Gennaio 2023 Off Di Giovanni BrancatoMaria Chiara Gallotta e Marco Bernardi
Dipartimento di Fisiologia e Farmacologia "Vittorio Erspamer"
Il nostro genoma, frutto di centinaia di migliaia di anni di selezione naturale è, per fisiologia ed anatomia, simile a quello dell’uomo del tardo paleolitico. Ci differenziamo dall’uomo raccoglitore/cacciatore almeno per tre aspetti generali: ciclo sonno/veglia, alimentazione e attività fisica svolta giornalmente (si stima che homo sapiens di 10-15 mila anni fa percorresse camminando o correndo circa 30 km al giorno). L’attività fisica obbligata di quei tempi ha determinato adattamenti respiratori, cardiovascolari e metabolici tipici degli atleti plasmando e modulando tutti i meccanismi omeostatici fondamentali per la vita.
La mancanza nell’attuale società degli stimoli indotti dall’attività fisica (qualunque movimento determinato dalla contrazione muscolare in grado di aumentare il dispendio energetico sopra il valore di 1,5 unità metaboliche – MET, dove 1 MET equivale al dispendio energetico a riposo) è ritenuta alla base di varie patologie. Infatti, uno stile di vita sedentario, caratterizzato cioè da scarsa attività fisica e da lunghi periodi passati in posizione seduta, determina le principali malattie croniche non trasmissibili (diabete di tipo 2, patologie cardiovascolari, tumori, demenze e depressione), le prime cause di morte nell’era moderna. Lo stile di vita sedentario ogni anno uccide circa 5 milioni e trecentomila persone e, essendo causa di morbilità, disabilità e mortalità, ha un costo stimato sul sistema sanitario mondiale di circa 27 miliardi di dollari. Viceversa, la pratica regolare di esercizio fisico, cioè l’attività fisica strutturata e programmata, con appropriate intensità, durate, frequenze e tipologie, determina effetti benefici sul piano fisico, psicologico, cognitivo e sociale.
L’esercizio fisico migliorando la funzionalità cardiovascolare, respiratoria e muscoloscheletrica, induce un aumento della efficienza fisica e cioè della fitness. Fra gli elementi della fitness, la fitness cardiorespiratoria (il massimo consumo di ossigeno misurabile durante un test ergometrico incrementale massimale), rappresenta l’efficienza dei sistemi integrati polmonare, cardiovascolare e metabolico muscolare. Un valore elevato di fitness cardiorespiratoria è protettivo nei confronti dei fattori di rischio della malattia aterosclerotica e della morbilità e mortalità delle malattie croniche non trasmissibili. Contrastare la sedentarietà (ad esempio alzandosi in piedi ogni mezz’ora e muovendosi per 1-5 minuti), praticare attività fisica e migliorare la fitness tramite esercizio fisico e sport significa dunque fare una scelta di vita fondamentale per la propria salute a tutte le età e per tutte le popolazioni. In particolare, 3 popolazioni, caratterizzate da una elevatissima prevalenza di inattività/sedentarietà, necessitano ancor più delle altre popolazioni di muoversi: bambini e adolescenti, anziani e persone con disabilità.
In bambini ed adolescenti l’attività fisica, nelle sue principali declinazioni di gioco motorio e gioco sportivo, è fondamentale non solo per la salute, attuale ed in età adulta, ma anche e soprattutto per lo sviluppo dell’organismo ed in particolare del sistema nervoso. Bambini ed adolescenti dovrebbero svolgere almeno 60 minuti al giorno di attività fisica prevalentemente aerobica di intensità da moderata a vigorosa (rispettivamente fra il 40% ed il 59% e fra il 60% al 90% del massimo consumo di ossigeno), insieme ad esercizi di potenziamento muscolare almeno 3 volte a settimana.
Con l’avanzare dell’età il decadimento delle funzioni fisiologiche e degli elementi della fitness relativi a salute (fitness cardiorespiratoria, forza muscolare, flessibilità e composizione corporea) e ad abilità motorie (in particolare equilibrio, velocità ed agilità) può portare l’anziano all’incapacità di svolgere in maniera autonoma le normali attività della vita quotidiana. In questa età l’attività fisica, anche declinata come attività motoria nella vita quotidiana (camminare, salire le scale, fare giardinaggio, ecc.), attività ludico motorie (ad esempio ballare) e sport, contrastando tali decadimenti e le patologie croniche non trasmissibili non solo favoriscono la longevità ma migliorano anche la qualità della vita.
Le persone con disabilità, ed in particolare quelle che per muoversi sono costrette all’uso della sedia a ruote (ad esempio persone con mielolesione, tetraplegia o paraplegia, o con cerebrolesione, tetraparesi spastica, o con doppia amputazione del terzo prossimale della coscia), sono maggiormente esposte agli effetti negativi della sedentarietà. Esercizio fisico e sport, specie coniugando attività aerobica e di forza, costituiscono una modalità terapeutica efficace per contrastare la gravissima condizione di salute che può conseguire al binomio patologia e forzata sedentarietà. Quando lo sport poi diventa Paralimpico, oltre a migliorare lo stato di benessere fisico e mentale della persona con disabilità, promuove l’integrazione sociale e garantisce stessi diritti e pari opportunità diventando anche uno straordinario spettacolo atletico in grado di emozionare, esaltare ed ispirare milioni e milioni di persone.