L’ecosistema digitale per la salute del domani
Maggio 2024 Off Di Giovanni BrancatoAntonella Polimeni
Magnifica Rettrice Sapienza
Nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il tema dell’innovazione digitale in ambito sanitario e assistenziale assume un ruolo di primaria importanza. Accanto agli investimenti previsti nell’alveo delle attività e delle iniziative del PNRR, è stato istituito un Piano nazionale di investimenti complementari che, per la parte dedicata al tema della salute, vale complessivamente circa 15 miliardi di euro.
La medicina digitale si configura come un vero e proprio motore di trasformazione, capace di rivoluzionare il modo in cui eroghiamo e fruiamo dei servizi sanitari. Al centro di questa rivoluzione troviamo, ad esempio, il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), che diventa finalmente un tassello concreto per la creazione di un sistema sanitario davvero interconnesso. La telemedicina, già protagonista durante la pandemia, diviene strumento imprescindibile per garantire un accesso alle cure più equo e capillare. L’intelligenza artificiale, che entra a far parte del SSN, non per sostituire i medici, ma per supportarli nel loro lavoro. Ed ancora, la medicina di precisione che, grazie all’analisi del genoma e di altri dati biologici, apre la strada a terapie mirate e personalizzate, permettendo di curare ogni paziente in modo più efficace e con minori effetti collaterali. Ma la medicina digitale non riguarda solo la tecnologia. Si tratta di un nuovo modello di assistenza sanitaria, che pone al centro il paziente e le sue esigenze. Un modello che punta sulla prevenzione, sulla presa in carico precoce e sul coinvolgimento attivo dei cittadini nella gestione della propria salute.
In questo contesto Sapienza ha assunto un ruolo di assoluta rilevanza coordinando il progetto “D34HEALTH – Digital Driven Diagnostics, prognostics and therapeutics for sustainable Health care”: ecosistema innovativo della salute composto da 28 partner tra Università pubbliche e private, Istituti di ricerca e Imprese, con l’obiettivo di potenziare la ricerca sulle tecnologie digitali in ambito sanitario attraverso un sofisticato processo di data mining, al fine di migliorare diagnosi, monitoraggio e cure. Il progetto è articolato in 4 Spoke che, seppur tutti collegati tra di loro, sono dedicati a tematiche differenti.
Nello specifico:
- Spoke 1: Casi d’uso clinici e nuovi modelli di cura supportati da soluzioni basate su AI/E-Health (Leader: Univ. di Milano; co-leader: Sapienza Univ. di Roma);
- Spoke 2: Piattaforma multistrato per supportare la generazione del Digital Twin dei Pazienti (Leader: Univ. di Salerno; co-leader: Univ. San Raffaele, Fondazione Bruno Kesler);
- Spoke 3: Tecnologie indossabili, sensori e biomarcatori per la cura attraverso approcci Digital Twin (Leader: Sapienza Univ. di Roma; co-leader: CNR, Univ. del Molise);
- Spoke 4: Modelli in vitro biologici e bioingegnerizzati per la cura attraverso approcci Digital Twin (Leader: Politecnico di Torino; co-leader: CNR, Univ. San Raffaele).
Certo, la strada da percorrere è ancora lunga. Occorre investire ancora di più nella formazione del personale sanitario e garantire una infrastruttura digitale robusta e sicura. Il PNRR rappresenta un’occasione unica per compiere un salto di qualità decisivo, ma da solo non può essere la panacea di tutti i mali. Con un impegno comune da parte di tutti gli attori coinvolti, l’innovazione in medicina può davvero trasformare il nostro Sistema Sanitario Nazionale, un bene comune prezioso, in un sistema più efficiente ed equo, in grado di rispondere alle esigenze di salute di tutti i cittadini e le cittadine.
Buona lettura!