Diseguaglianze e Salute globale
Maggio 2022 Off Di Giovanni BrancatoDomenico Alvaro
Preside Facoltà di Medicina e Odontoiatria
Da anni, l’OMS considera obiettivo prioritario quello di perseguire l’equità sanitaria attraverso l’azione sui determinanti sociali della salute, Le disuguaglianze sanitarie tra i Paesi e all’interno di ogni singolo paese sono evidenti da tempo, con un legame diretto fra reddito e salute, il così detto gradiente sociale presente non solo nei Paesi in via di sviluppo, ma anche nei Paesi più ricchi. Purtroppo il gradiente sociale è un fenomeno universale basti ricordare il divario di mortalità tra afroamericani e bianchi, esistente ancora oggi negli USA.
Tuttavia, il benessere economico e la crescita non sempre bastano a migliorare la salute della popolazione in mancanza di equità nella distribuzione dei benefici; al contrario, le disuguaglianze possono ulteriormente peggiorare. Alcuni paesi hanno saputo gestire accuratamente la crescita economica per abbattere le diseguaglianze. Tra questi, i Paesi dell’Europa settentrionale che hanno negli ultimi 2-3 decenni sviluppato politiche per l’uniforme distribuzione territoriale dei servizi, l’occupazione, la parità di genere ed il contrasto alla emarginazione sociale. Siamo spesso portati a pensare che l’unica soluzione sia rappresentata dai progressi della medicina quando, invece, politiche e programmi per il benessere, la salute e l’uguaglianza sanitaria sono molto più importanti e rappresentano il modo più efficace per aumentare l’aspettativa e la qualità della vita.
La recente pandemia ci ha insegnato l’importanza prioritaria della salute con un impatto economico rilevante non solo per i singoli individui ma per la collettività intera. Tuttavia, la salute va raggiunta e mantenuta quotidianamente con strategie operative precise efficaci per tutti i tessuti sociali e le area geografiche. Ma per raggiungere questi obiettivi, sono necessarie politiche comunitarie condivise che tengano in considerazione le evidenze scientifiche e che tengano in giusto conto le esigenze specifiche dei singoli paesi ma, che necessariamente devono inserirsi in un più ampio contesto internazionale.
Tutti dobbiamo sentirci impegnati in questi obiettivi, le istituzioni, le organizzazioni di volontariato, le associazioni di categoria, ma anche la società civile in generale. Le singole persone devono prendere maggiormente il controllo del proprio status di salute e diventare responsabili del proprio stile di vita. A livello europeo, una grossa spinta è venuta dalla pandemia di COVID-19, la cui drammaticità ha dimostrato che la cooperazione e il coordinamento tra i paesi dell’UE sono indispensabili per rafforzare la capacità di risposta nelle situazioni di emergenza, che, tra l’altro, sono causa di nuove ed inedite diseguaglianze.
Sarà dunque importante rinnovare la strada intrapresa con un approccio conoscitivo in grado di contribuire alla definizione di nuove strategie e soluzioni, a livello regionale, nazionale ed a livello europeo, definendo per l’UE nuovi e inediti obiettivi nel campo del coordinamento delle politiche sanitarie e sociosanitarie.