Disuguaglianze nella salute: accesso alle cure e persone ipoacusiche/sorde
Maggio 2022 Off Di Giovanni BrancatoMarise Sabato
Specializzanda in Igiene e Medicina Preventiva, Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive
Gli ultimi anni di pandemia hanno evidenziato disuguaglianze nella salute soprattutto in termini di barriere comunicative tra la sanità e comunità “vulnerabili”, quali le persone ipoacusiche o completamente sorde. Questa emergenza sanitaria ha fatto emergere le innumerevoli limitazioni legate alla modalità comunicativa, prima non così evidenti. L’uso delle mascherine ha impedito la lettura labiale, si è resa inaccessibile l’informazione necessaria per mancanza di interpreti, si è evidenziata l’impossibilità di contattare gli ospedali in autonomia, rendendo indispensabile l’ausilio di familiari e conoscenti in caso di visite o di ricovero, aggravando un problema preesistente. In Italia, secondo gli ultimi dati demografici, circa 7,2 milioni italiani sono audiolesi, dei quali circa 45mila completamente Sordi.
Secondo l’AIRS (Associazione Italiana Ricerca sulla Sordità) questi numeri sono in rapido aumento ed è stimato che entro il 2050 possano raddoppiare. La Convenzione delle Nazioni Unite del 2006 sottolinea che l’accesso all’assistenza sanitaria e alle cure è un diritto chiaramente definito per le persone disabili, ma non sempre viene garantito. Questa non corretta comunicazione o addirittura mancanza di comunicazione può generare ritardi nella diagnosi o l’abbandono delle cure.
Tutto questo porta ad una grande diffidenza nei confronti delle strutture e del personale sanitario, dovuta principalmente a forti incomprensioni e malintesi, rendendo la comunità audiolesa più suscettibile ad una marginalizzazione. Poter accedere agli ospedali o alle strutture sanitarie in maniera autonoma, senza necessità di un aiuto esterno, è importante. Cosa potrebbe facilitare l’accesso alle cure? Basterebbe ad esempio, prevedere un sistema di prenotazione online con la propria tessera sanitaria (TEAM), valido e accessibile anche a persone non udenti, così come si è fatto per la prenotazione dei vaccini durante la pandemia da Covid-19. E non solo!
Nel dicembre 2020, un medico specializzando al Policlinico Gemelli di Roma ha fatto notizia per aver compiuto un grande gesto empatico e di solidarietà, riconoscendo le difficoltà comunicative che stavano avvenendo con una paziente sordomuta. Questo avvenimento ha dimostrato quanto sia importante che il personale sanitario abbia conoscenze di base delle indicazioni proposte dall’Ente Nazionale Sordi ONLUS APS (ENS), o della Lingua Italiana dei Segni (LIS), in modo da facilitare un’agevole comunicazione con i pazienti ipoacusici/sordi per arrivare a una rapida diagnosi e indurre meno frustrazione da parte sia del paziente che del personale sanitario. A marzo 2022 l’ENS ha avviato il corso FAD: “Come ti senti?”, un corso di sensibilizzazione riguardante i pazienti sordi in ambito sanitario.
Basta poco per ridurre le disuguaglianze nell’accesso alle cure, e non solo, vale per tutti gli ambiti della nostra vita quotidiana, portando l’Italia ad un futuro migliore. “Non è Sordo chi non sente ma anche chi non vuol sentire”.