Il fund raising per la ricerca, verso Horizon 2020
Aprile 2019 Off Di Giovanni BrancatoCiro FrancoCapo Ufficio Promozione e Servizi di Supporto per le Iniziative di Ricerca
In un contesto caratterizzato da crescente competizione a livello internazionale nel reperimento di finanziamenti alla ricerca, le figure di supporto diventeranno sempre più strategiche nell’accompagnare i ricercatori verso il prossimo programma di R&I, Horizon Europe. Sapienza da diversi anni si è dotata di un’Area Supporto alla Ricerca e Trasferimento Tecnologico, volta a supportare docenti e ricercatori dell’Ateneo nella filiera della Ricerca e dell’Innovazione. In particolare, l’Ufficio Promozione e Servizi di Supporto per le Iniziative di Ricerca promuove la progettualità collaborativa europea nell’ambito del principale programma europeo di finanziamento di R&I, Horizon 2020. Più recentemente, l’apertura di una sede Sapienza a Bruxelles ha costituito un importante passo per favorire le collaborazioni internazionali e le relazioni dell’Ateneo con le Istituzioni europee.
In vista del prossimo programma quadro, diviene comunque prioritario procedere ad una maggiore targetizzazione e qualificazione dei servizi di supporto alla ricerca favorendo la creazione di un rapporto più stretto tra staff amministrativo e personale di ricerca. In altre parole, si tratta di trovare un equilibrio tra servizi standard, da garantire a tutti, e servizi mirati per target specifici di utenza. Operativamente l’Ufficio Promozione e Servizi di Supporto per le Iniziative di Ricerca ha di recente sviluppato un percorso volto ad approfondire le competenze progettuali e le esigenze dell’utenza, attraverso l’organizzazione di incontri mirati presso i diversi dipartimenti. Incontri nei quali il ruolo dell’Ufficio è proprio quello di approfondire potenzialità, punti di debolezza ed esigenze dei dipartimenti, nonché di stimolare la progettualità attraverso la presentazione di mirate opportunità di finanziamento disponibili. Negli ultimi due anni l’azione dell’Ufficio Promozione e Servizi di Supporto per le Iniziative di Ricerca si è concentrata prioritariamente sui dipartimenti dell’area medica, oltre che su quelli afferenti alle scienze socio-economiche ed umanistiche. Entrambe le aree presentano infatti per il nostro Ateneo forti potenzialità in termini di partecipazione a Horizon 2020 e di possibili collaborazioni internazionali. Molteplici sono le iniziative svolte ad oggi presso i dipartimenti dell’area medica e, tra queste, si segnala il corso di progettazione internazionale in ambito Health organizzato alla fine del 2018, in collaborazione con il National Contact Point Health, dott.ssa Caterina Buonocore, e con il Delegato nazionale Salute nell’ambito del Comitato di Programma H2020, prof.ssa Angela Santoni. Ulteriori corsi mirati di europrogettazione saranno organizzati nel 2019, su proposta degli stessi dipartimenti.
Un altro compito fondamentale degli uffici di supporto alla ricerca è quello di contribuire allo sviluppo di competenze trasversali dei giovani ricercatori. L’Ufficio Promozione e Servizi di Supporto per le Iniziative di Ricerca, in collaborazione con l’Area per l’Internazionalizzazione, sta supportando il Gruppo di lavoro CDE Sapienza, coordinato dalla prof.ssa Tiziana Pascucci, Prorettore alla Didattica, nella definizione di percorsi formativi destinati ai dottorandi dell’Ateneo e finalizzati tra l’altro allo sviluppo di skill in ambito di fund raising e di progettazione nel contesto dei programmi di R&I. La fase pilota di questi percorsi di formazione trasversale è stata avviata nel febbraio 2019.
Infine, a partire dal 2018, è stato attivato dall’Ufficio un servizio di “post-valutazione”, diretto ai referenti di proposte progettuali che abbiano superato la soglia di finanziabilità ma non finanziate. Esaminare congiuntamente queste proposte insieme con il ricercatore interessato diventa di fatto uno strumento per motivare e stimolare quest’ultimo verso la resubmission della proposta, impostando un percorso di accompagnamento, che vedrà lavorare congiuntamente lo staff di supporto con il ricercatore ed in grado di instaurare un rapporto di reciproca fiducia.
Il presupposto dunque che accomuna tutte queste azioni è la convinzione per cui il supporto alla ricerca non debba configurarsi come un intervento “calato” dall’alto, ma come un percorso condiviso che veda il coinvolgimento attivo di tutti gli attori interessati, utenza inclusa.