Il ruolo antinfiammatorio della dieta mediterranea nella modulazione del sistema endocannabinoide

Il ruolo antinfiammatorio della dieta mediterranea nella modulazione del sistema endocannabinoide

Gennaio 2023 Off Di Giovanni Brancato

Federica Armeli, Beatrice Mengoni, Alessio Bonucci e Rita Businaro
Dipartimento di Scienze e Biotecnologie Medico-Chirurgiche

Recentemente è emerso il ruolo degli endocannabinoidi (EC) nel controllo omeostatico di diverse vie metaboliche. Gli EC mostrano attività pleiotropiche che influenzano, i processi cognitivi, i processi infiammatori e l’assunzione di cibo. Le nostre conoscenze sulla funzione del sistema endocannabinoide (ECBS) derivano da studi sui cannabinoidi vegetali, tra cui Δ9tetraidrocannabinolo e cannabidiolo, componenti della Cannabis sativa. L’attività degli EC è principalmente mediata dal recettore cannabinoide 1 (CB1R) e dal recettore cannabinoide 2 (CB2R). I CB1R, sono espressi sui neuroni di regioni cerebrali come la corteccia prefrontale, l’ippocampo, l’amigdala e l’ipotalamo e su cellule di tessuti periferici come epatociti, adipociti e tratto gastrointestinale. I CB2R sono espressi principalmente sulla microglia, influenzando la risposta immunitaria del SNC. Sono anche espressi sui neuroni enterici e sulle cellule epiteliali del tratto digestivo. Gli EC più caratterizzati sono l’anandamide (AEA) e il 2-arachidonoilglicerolo (2-AG), idrolizzati rispettivamente dall’ammide idrolasi degli acidi grassi (FAAH) e dalla monoacilglicerolo lipasi (MAGL). Il malfunzionamento del ECBS è associato alle malattie neurodegenerative (NDD) in cui l’infiammazione gioca un ruolo cruciale. Diversi studi clinici supportano l’ipotesi che lo stile di vita mediterraneo eserciti un’azione neuroprotettiva grazie alle sue proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, ma è importante indagare come il suo apporto nutrizionale possa indurre un riequilibrio tra le componenti del ECBS. I dati supportano il ruolo della dieta mediterranea (MedD) nella prevenzione di malattie cardiovascolari e NDD. La dieta influisce sulla composizione del microbiota intestinale: i prodotti metabolici del microbiota possono influenzare la permeabilità intestinale e stimolare l’infiammazione sia periferica sia del SNC. Uno stato infiammatorio cronico di basso grado, dato da una dieta occidentale, induce l’iperattivazione della microglia con conseguente produzione di citochine pro-infiammatorie e apoptosi neuronale. L’aumento dei livelli di AEA e 2AG con l’uso di inibitori dei principali enzimi di degradazione, la FAAH e la MAGL, è stato documentato come una strategia efficace per controllare la risposta immunitaria nelle NDD. Nelle società moderne, l’aumento dell’assunzione di cibo determina lo sviluppo di obesità, sindrome metabolica e diabete di tipo II. I livelli di EC aumentano nell’ipotalamo durante il digiuno e diminuiscono quando si raggiunge la sazietà. Una dieta ipercalorica induce l’ipertono degli EC e l’iperattivazione del CB1R. Le diete ad alto contenuto di zuccheri, promosse dal progresso delle pratiche agricole, hanno alterato il ruolo omeostatico dei CB1R, ma i CB2R potrebbero avere un ruolo protettivo. Un elevato consumo di alimenti vegetali, tipico della MedD, contiene quantità di agonisti CB2R necessarie per contrastare lo stress metabolico mediato dai CB1R. Studi preclinici hanno dimostrato che essi possono rappresentare una strategia terapeutica per rallentare la progressione di molte NDD. Il β-cariofillene, presente in numerose spezie e alimenti, agisce come agonista selettivo dei CB2R, mostrando caratteristiche antinfiammatorie e antiossidanti. I flavonoidi vegetali modulano il tono degli EC attraverso l’inibizione di FAAH mostrando attività antiossidante, antidiabetica e antinfiammatoria. Polifenoli come il resveratrolo interagiscono sia con i CB1R che con i CB2R e hanno dimostrato di avere proprietà antinfiammatorie e un effetto antiobesogeno. Pertanto, l’attivazione dei CB2R da parte dei cannabimimetici nelle diete a base vegetale ha un effetto salutare contro i rischi indotti dall’obesità e sono suggeriti per ridurre i fattori di rischio per le malattie cardiovascolari e NDD. Alla luce di queste osservazioni, uno stile di vita sano associato alla MedD sembra essere un fattore chiave nella modulazione del ECBS, come promettente strategia terapeutica contro l’infiammazione.