La didattica a medicina in emergenza COVID-19, un’esperienza di cui rimarrà traccia
Gennaio 2021 Off Di Giovanni BrancatoGiuseppe FamiliariDipartimento Scienze Anatomiche, Istologiche, Medico-Legali e dell'Apparato Locomotore
Fabrizio ConsortiDipartimento Scienze Chirurgiche
Stefania BasiliDipartimento di Medicina Traslazionale e di Precisione
Subito dopo l’esordio della pandemia COVID-19, il Presidente del Consiglio firmava un DPCM (GU n. 59 dell’8 Marzo 2020), in cui venivano sospese “le attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, comprese le Università”.
Ne seguiva una vera e propria mobilitazione generale, che portava all’immediata attivazione di tutte le procedure necessarie per svolgere attività didattica a distanza, nei corsi di medicina e chirurgia del nostro Ateneo; la maggior parte dei docenti erogava le proprie lezioni utilizzando le piattaforme google-meet/zoom, nel rispetto dell’orario d’aula approvato; un buon numero di docenti metteva a disposizione, nella propria bacheca informatica, accessibile agli Studenti attraverso il sito del Corso di Studio, le registrazioni delle lezioni erogate con google-meet/zoom o anche utilizzando registrazioni di presentazioni power-point. Il materiale didattico veniva condiviso con un grande numero di studenti, che erano generalmente confinati presso le proprie abitazioni. Diversi docenti trovavano molto utile implementare, anche a distanza, l’uso della metodologia della “flipped classroom”, allo scopo di rendere lo studente più attivo all’interno del processo formativo.
In un primo momento della pandemia, le attività di tirocinio in presenza dei corsi di medicina erano escluse da questa sospensione, anche se le grandi difficoltà a poterle far svolgere completamente in tal modo, inducevano il MUR ad autorizzarne lo svolgimento in modalità a distanza, fino al perdurare dello stato d’emergenza (DM n.12 del 9 Aprile 2020).
Mentre la trasposizione della didattica in aula in didattica a distanza non sembrava presentare problemi di diminuzione della qualità, una trasposizione efficace della didattica “bed side” in didattica a distanza a piccoli gruppi di studenti, poteva sembrare più complessa, in termini di efficacia di apprendimento per il raggiungimento delle competenze richieste.
Erano quindi individuate le attività a distanza più idonee allo svolgimento dei tirocini clinici, mettendo lo studente in sicurezza, che fossero in grado di assicurare agli studenti il “saper fare”, come il corretto ragionamento clinico e l’acquisizione reale di abilità pratiche e procedurali. Queste comprendevano, tra le altre cose: l’uso del paziente simulato/paziente virtuale in remoto; l’uso di simulatori a media/alta tecnologia in ambienti protetti; compilazione e revisione di cartelle cliniche; attività di back office e applicazione di nuovi protocolli; video-conferenze con il Tutor su casi clinici simulati e su pazienti reali; triage telefonico, telemedicina; aggiornamento scientifico su casi clinici complessi; compilazione del rapporto di accettazione/dimissione del paziente; valutazione dell’appropriatezza del ricovero o scelta di percorsi assistenziali alternativi. Ad oggi, le attività maggiormente utilizzate sono state, in particolare, quelle che prevedevano la video conferenza con il Tutor su casi clinici reali (68%) o simulati (55%). Molto importante ci è sembrato anche l’aver potuto garantire, soprattutto agli studenti del sesto anno, una quota di attività di tirocinio in presenza, fondamentale per il raggiungimento di un livello accettabile di consapevolezza della propria professionalità (il saper essere).
Gli Studenti hanno dato giudizi anonimi positivi su questo tipo di attività a distanza e l’analisi dei voti ottenuti agli esami dimostra che hanno ottenuto risultati migliori, in relazione a quelli ottenuti agli esami dell’anno precedente.
Siamo consapevoli che queste metodologie didattiche resteranno anche quando saremo tornati in una situazione di normalità, costituendo un efficace completamento alla didattica in presenza. Le modalità didattiche a distanza possono essere infatti utili allo sviluppo delle pratiche riflessive, importanti per lo studente di medicina e chirurgia.