L’attività fisica per la promozione della salute fisica e mentale

L’attività fisica per la promozione della salute fisica e mentale

Gennaio 2023 Off Di Giovanni Brancato

Fabio Lucidi
Prorettore alla Quarta Missione e ai rapporti con la Comunità Studentesca
Coordinatore Comitato tecnico scientifico sulla diversità e inclusione

Da molti anni ormai si succedono le raccomandazioni contro la sedentarietà e a favore degli stili di vita fisicamente attivi. Lo sport è la seconda attività sociale strutturata svolta per frequenza, grande sebbene ancora insufficiente, dai cittadini italiani, in modalità diverse nelle diverse fasi della vita e tutti riconoscono ormai l’importanza del movimento fisico. In Italia sono quasi 38 milioni le persone dai 3 anni in su a svolgere uno o più̀ sport o qualche attività fisica. Fin da bambini, iniziamo ad esplorare le nostre capacità e l’ambiente circostante attraverso attività motorie spontanee e giochi di movimento che permettono di acquisire le abilità necessarie per eseguire correttamente movimenti sempre più complessi con la massima certezza e precisione, con il minimo sforzo e il minimo dispendio energetico. Queste abilità sono tra quelle che hanno permesso l’affermarsi del genere umano sul pianeta Terra. Visto il costante aumento della carne nella dieta dei nostri antenati ominidi nel corso dell’evoluzione umana, la selezione ha favorito l’affermarsi di caratteristiche fisiche che, permettendo all’uomo di percorrere lunghe distanze di corsa, lo ha reso un ottimo inseguitore di prede. Per questo il genere umano dispone di una struttura ossea e muscolare che permette di coordinare resistenza e potenza con stabilità ed equilibrio. Le capacità organiche e muscolari e le abilità coordinative non rappresentano allora solo la base della prestazione di uno sportivo. Rappresentano qualcosa di così importante da essere alla base della sopravvivenza e dell’evoluzione della specie umana e una condizione necessaria per mantenere una buona salute psicofisica lungo l’intero arco della vita. L’organismo umano è fatto per essere attivo e, per questo, muoversi quotidianamente produce effetti positivi sulla salute delle persone, in tutte le fasi del ciclo di vita. Uno stile di vita attivo con una regolare attività fisica, di tipo aerobico e con componenti di sollecitazione anche della forza, possibilmente di intensità moderata, fa stare meglio chi già sta bene, prima ancora di prevenire qualche deficit o qualche patologia o contribuire a migliorare le condizioni di salute e la qualità della vita di chi ne è affetto. Mentre le relazioni tra attività motoria e salute fisica sono molto note, minore conoscenza c’è circa le relazioni tra attività motoria e salute mentale. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità essa è uno stato di benessere emotivo e psicologico nel quale l’individuo è in grado di sfruttare le sue capacità cognitive o emozionali, esercitare la propria funzione all’interno della società, rispondere alle esigenze quotidiane della vita di ogni giorno, stabilire relazioni soddisfacenti e mature con gli altri, partecipare costruttivamente ai mutamenti dell’ambiente, adattarsi alle condizioni esterne e ai conflitti interni. Moltissimi dati mostrano che essa è influenzata positivamente da una equilibrata e sana attività fisica. Essa ha la capacità di agire sulle strutture cerebrali e certamente è in grado anche di influenzare i processi mentali. Dunque, l’idea che lo sport sia tempo sottratto allo studio è semplicemente sbagliata, come mostrano le correlazioni positive tra attività fisica e abilità percettive, attenzione, capacità di ragionamento verbale e matematico che influenzano la prestazione scolastica, accademica e professionale e in generale, mantenimento dell’efficienza cognitiva durante tutte le fasi del ciclo di vita. L’attività fisica regolare influenza positivamente anche altri aspetti del benessere psicologico e della qualità di vita. Essa migliora l’autostima, è associata a un umore migliore e risulta un importante fattore di protezione per l’insorgenza di successivi disturbi come ansia e depressione. Per tutte queste ragioni, praticare un’attività fisica regolare dovrebbe essere un obiettivo comune ad ogni individuo in qualsiasi fascia di età. Questo obiettivo, a vedere i dati sulla sedentarietà nel nostro paese, non è affatto raggiunto. La fascia di età degli studi universitari è tra quella più colpita dal drop out nelle attività fisico-sportive. E’ un problema che Sapienza sta cercando di affrontare con un investimento sempre più importante per mettere a disposizione strutture e iniziative per tutta la propria comunità all’interno degli impianti di Sapienza Sport.