L’intelligenza artificiale in medicina tra diagnosi, cura e trattamento
Maggio 2023 Off Di Giovanni BrancatoAntonella Polimeni
Magnifica Rettrice Sapienza
È indiscutibile quanto l’intelligenza artificiale e la sua applicazione nei diversi campi del sapere sia un tema attuale, accessibile e vicino, ancor di più in una realtà complessa e mutevole come quella contemporanea, che fino a qualche tempo fa appariva solo in fase di sperimentazione e limitato a specifici settori, o ancor di più per alcuni aspetti quasi fantascientifico.
Ogni giorno utilizziamo device che basano le proprie prestazioni sull’intelligenza artificiale: dagli smartphone alle piattaforme di streaming e di e-commerce, passando per le nuove automobili. Basti pensare ad una tematica che ha animato il dibattito negli scorsi mesi, coinvolgendo quasi per intero la nostra società: mi riferisco all’utilizzo dell’intelligenza artificiale per la produzione di lavori intellettuali, per la realizzazione di immagini e testi, in particolare attraverso le piattaforme DALL-E e Chat GPT dell’azienda di ricerca di intelligenza artificiale OpenAI. È indubbio quanto in ambito scientifico e accademico l’intelligenza artificiale renda possibile calcoli e ricerche che sino ad un decennio fa erano al massimo solo teorizzabili; migliori le prestazioni dei molteplici device elettronici che utilizziamo giornalmente; ci consenta di fare analisi e valutazioni sempre più precise, stime e previsioni che non erano ipotizzabili in altri modi; ci offra l’opportunità di delineare scenari in cui simulare situazioni che incidono sulla quotidianità. Per queste ragioni abbiamo scelto di dedicare questa nuova uscita di Sapienza Medica all’applicazione dell’intelligenza artificiale in ambito medico e sanitario. L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando molti settori della nostra società, e la medicina non è un’eccezione. Grazie alle continue innovazioni tecnologiche e agli sviluppi nell’apprendimento automatico, l’intelligenza artificiale offre una serie di opportunità per migliorare la diagnosi, la cura e il trattamento in ambito medico-sanitario.
Da medico non posso non sottolineare quanto la medicina stia cambiando velocemente, e in meglio, proprio grazie al contributo dell’intelligenza artificiale. Tuttavia occorre avere chiari gli aspetti etici e i risvolti concreti che queste nuove tecnologie comportano. Molti esperti di etica e bioetica arrivano a sostenere la tesi che il transumanesimo digitale eliminerà l’uomo perché dal web non arriverà alcuna risposta per la nostra vita. Sul fronte opposto troviamo chi lavora con la digitalizzazione e sostiene quanto la nostra quotidianità sarà nettamente migliorata dalle intelligenze artificiali. È un dibattito interessante ed è nostro preciso dovere informarci e farci trovare preparati, acquisire le capacità che ci permettano di stabilire qual è il limite di utilizzo e in quale modo è meglio indirizzare le scelte e gli ambiti di applicazione di queste nuovissime tecnologie.
In questo dodicesimo numero, esploreremo come l’intelligenza artificiale sta trasformando alcuni ambiti della medicina e i benefici che essa può apportare. Basti pensare alle potenzialità nell’ambito della diagnosi dei tumori e della gestione delle malattie croniche. L’intelligenza artificiale può certamente dare il proprio contributo essenziale fornendo strumenti di intelligenza artificiale capaci di analizzare grandi quantità di dati medico-sanitari, come immagini diagnostiche e referti di laboratorio, o ancora quelli raccolti attraverso l’utilizzo di dispositivi indossabili, come gli smartwatch o i monitor cardiaci. Gli algoritmi di apprendimento automatico possono identificare pattern e correlazioni che potrebbero sfuggire all’occhio umano, fornendo così ai medici una valutazione più precisa e tempestiva delle condizioni dei pazienti. Un altro ambito in cui l’intelligenza artificiale sta facendo grandi progressi è la medicina di precisione – ad esempio, con l’analisi dei dati genomici dei pazienti per identificare mutazioni genetiche o varianti che possono essere correlate a malattie specifiche – aprendo così la strada a una medicina personalizzata, in cui i trattamenti possono essere adattati alle caratteristiche genetiche dei singoli pazienti. L’intelligenza artificiale può anche aiutare a prevedere la risposta dei pazienti a determinati farmaci, consentendo una scelta più mirata e sicura delle terapie.
In un sistema globale complesso, che non riesce a superare fratture vecchie, e che spesso ne propone di nuove, le opportunità offerte dall’applicazione dell’intelligenza artificiale nei diversi campi del sapere non devono rappresentare ulteriori strumenti di divisione e di conflitto, ma vanno utilizzati affinché si possa generare innovazione e sviluppo nell’ambito della ricerca medico-scientifica, nella diagnosi e nel trattamento delle malattie, nella cura dei pazienti e nel miglioramento delle condizioni e della qualità di vita dei pazienti.