Nuovi orizzonti per la diagnosi del carcinoma prostatico: l’innovazione del Dottorato Nazionale in Medicina di Precisione

Nuovi orizzonti per la diagnosi del carcinoma prostatico: l’innovazione del Dottorato Nazionale in Medicina di Precisione

Settembre 2024 Off Di Giovanni Brancato

Emanuele Messina
Dipartimento di Scienze Radiologiche, Oncologiche e Anatomo-Patologiche

Nell’ambito del progetto HEAL ITALIA, è stato avviato il Dottorato Nazionale in Medicina di Precisione, un programma formativo interdisciplinare rivolto a laureati in diverse discipline, in particolare provenienti dal settore bio-medico e dalle aree scientifico-tecnologiche. Il corso è in perfetta sintonia con l’approccio olistico del progetto HEAL ITALIA, volto a promuovere una nuova era della medicina in cui la precisione e l’integrazione tecnologica giocano un ruolo centrale.
Tra i partner chiave di questa iniziativa, spicca l’Università Sapienza di Roma, che ha sostenuto il progetto attraverso il finanziamento di una borsa di dottorato. Al centro delle attività di ricerca vi è la diagnostica di precisione e integrata per il carcinoma prostatico, una delle neoplasie più comuni tra gli uomini. La ricerca si avvale di algoritmi di intelligenza artificiale (IA) e network analysis per individuare, testare e validare nuovi biomarcatori da includere in percorsi diagnostici non invasivi, basati su evidenze scientifiche e analisi di costo-efficacia.

Il punto di forza del progetto risiede nel suo approccio multidisciplinare, dove tecnologia e clinica si fondono per affrontare le sfide del carcinoma prostatico. Due sono le principali linee di ricerca individuate: la prima si concentra sullo screening del carcinoma, mentre la seconda si dedica alla valutazione dei pazienti con sospetto clinico. I pazienti coinvolti vengono analizzati attraverso un percorso multidisciplinare che include tecnologie di imaging avanzato, in particolare la risonanza magnetica (RM), supportate da software basati su IA. I dati raccolti, tra cui informazioni cliniche, omiche, di imaging ed istopatologiche, vengono elaborati come biomarcatori e analizzati mediante una piattaforma digitale dedicata.

Una delle linee di ricerca prevede la randomizzazione dei pazienti in due gruppi per lo screening del carcinoma prostatico: uno gruppo prevede esecuzione di RM senza mezzo di contrasto a prescindere dai valori di PSA, e l’altro che segue la pratica clinica tradizionale, ovvero eseguendo la RM solo in caso di PSA elevato. Il progetto si propone di eseguire un’analisi di costo-efficacia attraverso Health Technology Assessment (HTA), valutando la sostenibilità economica dei nuovi percorsi diagnostici.

Per quanto riguarda i pazienti con sospetto clinico di carcinoma prostatico, la ricerca prevede l’arruolamento di pazienti sottoposti a RM con mezzo di contrasto ed eventuale indicazione all’esecuzione di biopsia prostatica mirata. Tutti i pazienti vengono anche sottoposti a prelievi di sangue per valutare i microRNA circolanti, con l’obiettivo di identificare e validare i più promettenti come biomarcatori.

Le ricerche in corso puntano a rivoluzionare l’approccio diagnostico del carcinoma prostatico, sviluppando, quindi, innovativi biomarcatori che possano essere impiegati per uno screening e una diagnosi precoce più accurati. Questa patologia rappresenta una delle sfide più importanti per la salute maschile, rappresentando la neoplasia più frequente tra gli uomini. Grazie a un approccio così innovativo, il progetto si pone all’avanguardia nella lotta contro il carcinoma prostatico, mirando non solo a migliorare la qualità delle diagnosi, ma anche a ottimizzare le risorse sanitarie.