Salute digitale, comunicazione e formazione
Settembre 2021 Off Di Giovanni BrancatoMichaela Liuccio
Presidente CLM in Comunicazione Scientifica Biomedica
La Sanità Digitale o e-Digital viene definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come “uso efficiente e sicuro delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione a sostegno dei settori della sanità e relativi alla salute, tra cui l’assistenza sanitaria, la sorveglianza sanitaria e l’educazione alla salute, la conoscenza e la ricerca”.
Quello della digital health è un terreno che mette a confronto tutti gli stakeholder della sanità: professionisti sanitari e pazienti, professionisti sanitari tra di loro, pazienti e pazienti, aziende di beni e/o servizi sanitari e pazienti, aziende di beni e/o servizi sanitari e professionisti sanitari. Questo consente di garantire uno sviluppo finalizzato al miglioramento della salute dei cittadini, all’efficienza e alla produttività in ambito sanitario, nonché ad un maggior valore economico e sociale della salute medesima. Gli strumenti a disposizione sono vari, dalla Formazione a Distanza (FAD) alla Telemedicina, dalla Electronic Medical Record (EMR), ovvero la raccolta sistematica di informazioni sul paziente in formato digitale, alla M-Health e alla Personal Digital Assistant (PDA), dalla Social Health Promotion alla Digital Open Medicine, alla crowdsourcing review (ovvero le valutazioni di servizi, professionisti e strutture) e al crowdfunding (ovvero l’utilizzo dei social media per la raccolta di fondi). Le tipologie di interazione digitali vanno dal Digital 1.0 al 4.0, fino a comprendere i Medical Chatbot, i tools per la medicina predittiva e il Real Time Hyper-Personalization. Gli obiettivi possono essere molteplici, dal IoMT (Internet of Medical Things) per il controllo clinico da remoto, all’elaborazione di big data per individuare terapie personalizzate, alle applicazioni innovative quali stampati 3d, chirurgia robotica o farmaci digitali.
Oggi il paziente è sempre più costretto a diventare “architetto” o “manager”, se si preferisce, del proprio percorso di cura. Quella che viviamo è l’epoca della patient choice, del patient involvement e del patient co-producer of health. Il digital ha modificato sostanzialmente il patient journey consentendo di agire anche quando la persona è sana, in termini di prevenzione, tanto che è più corretto parlare di individual journey. Nel viaggio della vita le mappe cognitive individuali non cambiano rispetto alle condizioni di salute, ma cambiano i comportamenti. In alcune fasi l’individuo veste i panni del paziente, in altre può essere assimilato ad un consumatore. La digital health da un lato ha amplificato la possibilità di accrescere i livelli di conoscenza delle scelte più opportune grazie a percorsi di comunicazione one to one, dall’altro ha agevolato la formazione di dinamiche di rischiosa “disintermediazione”. Per questo è sempre più necessario potenziare la health literacy dei cittadini.
In tale contesto si inserisce il Corso di Laurea Magistrale in Comunicazione Scientifica Biomedica della Facoltà di Farmacia e Medicina che continua ad incrementare nelle attività formative (laboratoriali e non) l’analisi e lo sviluppo delle nuove tecnologie come supporto all’innovazione, alla prevenzione e ai nuovi bisogni gestionali e terapeutici, per una sanità più equa, più condivisa, più sostenibile.