#AGIREINFORMATI. Learning by social network

#AGIREINFORMATI. Learning by social network

Ottobre 2018 Off Di Giovanni Brancato

Maria Squarcione
Direttrice Biblioteca Scienze anatomiche, Istologiche, Medico-legali e dell’apparato locomotore

 

Tra i servizi innovativi che si stanno sperimentando nelle biblioteche dell’area bio-medica della Sapienza c’è senz’altro da annoverare #AGIREINFORMATI, un progetto multimediale di video-tweet di formazione sull’informazione, realizzato nella Biblioteca del Dipartimento di Scienze Anatomiche, Istologiche, Medico-Legali e dell’Apparato Locomotore, ideato dalla sua direttrice e attuato anche grazie al contributo della volontaria civile assegnata alla struttura, nel quadro del progetto di servizio civile d’Ateneo. #AGIREINFORMATI nasce dalla riflessione sul ruolo che strumenti così potenti come i social network possono avere nelle strutture documentarie dell’università, oltre a quello “naturale” di informare e comunicare in tempo reale con gli utenti.

Si è pensato cioè di coniugare la funzione informativa dei social e la loro potenziale pervasività con la finalità formativa delle biblioteche, trasformate ormai in learning centre, cioè in luoghi di apprendimento informale, in particolare sulla gestione esperta dell’informazione. Questa, che prevede una competenza specifica per esempio sull’interrogazione delle banche-dati disciplinari o sulle regole che gestiscono il copyright delle pubblicazioni e su molti altri temi, è l’information literacy, cioè un’alfabetizzazione informativa che quotidianamente si pratica nelle nostre biblioteche: rivolta agli utenti, li mette in grado di ricercare, valutare ed utilizzare l’informazione desiderata in modo etico, corretto ed esperto. Il presupposto teorico della sperimentazione risiede nell’informal learning, cioè nell’adozione di un metodo di apprendimento informale sganciato dall’ambiente didattico tradizionale che, in questo caso, si concretizza nei “momenti” di Twitter: una sequenza tematica di tweet, riconoscibili dallo stesso hashtag che creano così uno storytelling del tema prescelto, veicolando testi, immagini, video, link su argomenti omogenei.

Attualmente, nel “momento” #AGIREINFORMATI, che ha un suo logo, sono presenti, tra gli altri, il video-tweet di presentazione del progetto e i nove del ciclo tematico sulla ricerca documentaria specialistica, tratti da un recente intervento formativo presso la scuola di dottorato BeMM. I tweet così concepiti si inseriscono nei flussi comunicativi definiti dai propri hashtag, assumendo un potenziale di diffusione infinito, ma si prestano anche a “dialogare” con altri social, che fanno da utile cassa di risonanza dei contenuti dei tweet, come per esempio la pagina Facebook della biblioteca, che li replica grazie ai link. Naturalmente anche chi non possiede un account Twitter o Facebook può usufruire, almeno parzialmente, di questa formazione strutturata in micro learning object multimediali, semplicemente collegandosi al canale YouTube #agireinformati, dove è possibile accedere alla versione integrale di tutti i video realizzati, di cui Twitter offre un’anteprima di 0,45″.

Infine, c’è da sottolineare che #AGIREINFORMATI, protetto da una licenza Creative Commons BY NC SA, cerca di interpretare, con la “circolarità” appena descritta tra strumenti del web 2.0 e reali funzioni documentarie, le istanze culturali più avanzate che derivano dal paradigma open, che riguarda più in generale la libera circolazione della conoscenza tramite la diffusione aperta dei dati e delle pubblicazioni scientifiche. Le biblioteche dell’università, dal canto loro, possono favorire questo processo anche mettendo a disposizione nel modo più aperto e trasparente possibile le proprie risorse educative che fanno parte anch’esse dell’intero ciclo della scienza. La sperimentazione di questo progetto è in pieno svolgimento: si intende infatti implementarla di nuovi contenuti – è in programma un ciclo di video-tweet sui criteri redazionali per la compilazione delle bibliografie, sugli stili di citazione, sulle regole del copyright, sui temi bibliometrici della valutazione della ricerca, sul ruolo dell’Europa, sull’open science – e sottoporla ad un questionario di gradimento da parte di un campione di studenti di vari anni accademici per testarne l’efficacia.