Disuguaglianze e Salute orale

Disuguaglianze e Salute orale

Maggio 2022 Off Di Giovanni Brancato

Livia Ottolenghi
Vicepreside Vicario Facoltà di Medicina e Odontoiatria
Presidente CLM in Odontoiatria e Protesi dentaria

Le malattie del cavo orale sono tra le più comuni in tutto il mondo e rappresentano ancora un grave onere sanitario a livello globale influenzando significativamente la qualità della vita e la salute generale delle persone. Dagli ultimi dati epidemiologici le malattie orali sono di nuovo in crescita, e quasi 3,5 miliardi di persone al mondo ne sono affette. Secondo il Global Burden of Disease 2019, la carie dentale è la condizione di salute più comune al mondo, con 2 miliardi di persone con carie dei denti permanenti e 520 milioni di bambini con carie dei denti decidui. Inoltre, si stima che più di un miliardo di persone soffrano di malattia parodontale severa e che l’incidenza globale dei tumori del cavo orale sia di 4 casi ogni 100.000 persone ogni anno.

Le malattie orali sono per lo più prevenibili, in quanto causate da una serie di fattori di rischio correggibili con un corretto stile di vita, tra cui il consumo di zucchero, l’uso di tabacco e di alcol e la scarsa igiene. Questi fattori di rischio sono comuni alle principali malattie non trasmissibili, come le malattie cardiovascolari, il cancro, le malattie respiratorie croniche, il diabete e l’obesità. Le patologie odontostomatologiche colpiscono in modo asimmetrico i più vulnerabili. Infatti, esiste un’associazione molto significativa della loro prevalenza e severità con il reddito, l’occupazione e il livello di istruzione. Questa associazione esiste in tutte le età e nelle popolazioni di tutti i paesi. I dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità indicano disuguaglianze significative nell’accesso alle cure odontoiatriche, che risulta inferiore negli uomini rispetto alle donne, negli anziani, nelle minoranze o persone di recente immigrazione, nei contesti rurali, nelle persone con basso grado di istruzione o reddito e tra le persone senza copertura assicurativa. Queste disparità non sono cambiate in modo significativo negli ultimi 12 anni, malgrado le politiche di welfare più generose e inclusive.

Una delle chiavi per combattere le disuguaglianze nei livelli di salute orale è quindi facilitare l’accesso alle cure odontoiatriche. La maggior parte dei paesi a basso e medio reddito non è tuttavia in grado di garantire assistenza odontoiatrica ai loro cittadini, in quanto il trattamento è costoso e di solito non è coperto dal servizio sanitario pubblico. Tra i principali ostacoli all’accesso alle cure odontoiatriche si annoverano i costi diretti per le terapie, la mancanza di una distribuzione territoriale uniforme dei professionisti e delle strutture sanitarie. Nel complesso, lo stile di vita può svolgere un ruolo nelle disuguaglianze di salute poiché l’evidenza mostra che i comportamenti non salutari, compresi quelli relativi alla salute orale, tendono a concentrarsi tra le persone con svantaggio socioeconomico. Fumo, alcol, dieta, esercizio fisico, cura personale, stress lavoro-correlato hanno un impatto significativo. Anche negli anziani le limitazioni economiche, la scarsa percezione del bisogno di cure, le comorbidità e, l’istruzione limitata intervengono per creare una potente barriera all’accesso alle cure dentali. Un’altra criticità di accesso alle cure odontoiatriche si riscontra nei migranti: le barriere linguistiche, culturali, le diverse percezioni sul concetto di cura e la mancanza di conoscenza sui servizi sanitari, oltre alla paura per il trattamento, costituiscono i principali ostacoli all’accesso alle cure dei rifugiati o richiedenti asilo. 

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato nel 2021 una strategia per un progressivo miglioramento delle condizioni globali di salute orale, raccomandando il passaggio dall’approccio tradizionale, orientato alla terapia, ad un modello che privilegi la promozione della salute orale. Secondo la strategia OMS la salute orale dovrebbe essere inserita nei piani sanitari di base per le malattie non trasmissibili e l’assistenza sanitaria odontoiatrica dovrebbe essere garantita dai servizi sanitari nazionali a più persone possibile. Un esempio virtuoso di promozione della salute per le popolazioni vulnerabili è costituito dal Progetto PROTECT, finanziato dal Ministero dell’Interno a valere sul fondo FAMI 2014-2020, realizzato sotto la responsabilità della Prof.ssa Antonella Polimeni, dal DAI Testa-Collo dell’ AOU Policlinico Umberto I, con INAIL, i Dipartimenti di Scienze Odontostomatologiche e Maxillo Facciali e di Organi di Senso, e con il Centro Linguistico di Ateneo e il CEMAS – Centro di ricerca cooperazione con l’Eurasia, il Mediterraneo e l’Africa Sub-Sahariana di Sapienza Università di Roma (https://www.famiprotect.it/). Il progetto aveva la finalità di realizzare un percorso di screening e presa in carico tempestiva presso le strutture del Policlinico Umberto I per le patologie odontoiatriche, oculistiche, otorinolaringoiatriche e maxillo facciali dei migranti presenti nel territorio della Regione Lazio. È stato realizzato un modello assistenziale efficace per garantire la cura delle patologie del distretto testa-collo, in particolare per le persone più vulnerabili, come i minori, disabili, donne, vittime di tratta e/o di tortura, ecc. Attraverso la rete del sistema dei servizi di accoglienza regionali e il lavoro di un team multidisciplinare del DAI Testa Collo è stato possibile offrire assistenza, cura, riabilitazione e prevenzione a più di 3000 persone, che hanno trovato, anche durante la crisi pandemica, una risposta fattiva alle loro esigenze di cura.