Guidare una facoltà universitaria di area medica:  una nuova avventura

Guidare una facoltà universitaria di area medica: una nuova avventura

Gennaio 2021 Off Di Giovanni Brancato

Domenico Alvaro
Preside Facoltà di Medicina e Odontoiatria

Da Dicembre 2020, ho l’onore, ma anche il gravoso onere di guidare, come Preside, la Facoltà di Medicina e ed Odontoiatria. Faccio parte della comunità Sapienza da oltre quaranta anni, da studente prima e, dal 1990 nelle varie fasce di docenza. Tuttavia, solo oggi, con l’incarico di Preside sto prendendo reale contezza di cosa veramente rappresenti una Facoltà come quella di Medicina e Odontoiatria. Una comunità composta da oltre 10.000 studenti e 560 docenti, 9 poli didattici dislocati nel Lazio e circa 150 percorsi formativi, supportata da uno staff di 14 unità di personale tecnico amministrativo affiatato, perfettamente coordinato e sempre disponibile verso docenti e studenti nelle necessità ordinarie e straordinarie. Una struttura d’eccellenza per la formazione nell’area delle Scienze della Salute, costruita per lo sviluppo delle scienze di base con approccio clinico-traslazionale e, delle specialità mediche e chirurgiche sia a livello nazionale e internazionale.

La Facoltà si caratterizza per una offerta formativa diversificata ed in costante rinnovamento attraverso la continua proposta di corsi per nuove figure professionali finalizzate a settori produttivi strategici, oltre che struttura di riferimento dell’Ateneo per i rapporti clinico-assistenziali con il SSN. La Facoltà é stata messa a dura prova dell’attuale stato di emergenza ma ha saputo regire con dinamicità adattandosi agli scenari e criticità emerse dalla pandemia da Sars-Cov-2. È una Facoltà rappresentata da tante eccellenze didattiche e scientifiche, con diversi docenti compresi nel 2% dei Top Scientists mondiali, in continua crescita visto l’aumento progressivo, negli ultimi anni, delle immatricolazioni, soprattutto nei corsi a ciclo unico, ma anche in continua evoluzione per rispondere al mutare delle esigenze didattiche, assistenziali e scientifiche del settore scienze della salute. Il Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia HT (High Technology) o il corso di laurea in Scienze, Culture e Politiche Gastronomiche per il Benessere rappresentano esempi di come la Facoltà sia capace di affrontare i problemi della salute e della malattia proponendo figure professionali orientate alla prevenzione, alla riabilitazione e alla promozione della salute nell’ambito della comunità e del territorio con un forte interesse verso i principi della “medicina di precisione” e della “Network Medicine”.

Ritengo sia compito delle università rispondere alle nuove sfide dettate dalla fase emergenziale con l’innovazione e con una ricerca “mission-oriented”. Questo non puo’ prescindere da progetti formativi in cui i giovani abbiano la possibilità, oltre ai programmi fondamentali, di acquisire in percorsi paralleli le nozioni fondamentali di settori come telemedicina, sensoristica, robotica, informatica applicata, salute digitale; principi fondamentali che devono favorire la formazione di nuovi medici capaci di interagire con le altre discipline e di inserirsi in un mondo del lavoro in continua evoluzione. E’ anche doveroso essere protagonisti nell’ambito della cosiddetta “terza missione” attraverso proposte mirate al trasferimento e alla valorizzazione delle conoscenze, all’interazione con il territorio e l’industria; esempio é il centro di ricerca STITCH che coordina circa venti progetti di collaborazione tra dipartimenti Sapienza e piccole-medie imprese laziali. In tutto questo, dobbiamo adoperarci affinché i docenti siano messi in condizione di esprimersi al meglio facendo emergere l’eccellenza, eliminando ostacoli burocratici e lungaggini procedurali. Nello stesso tempo dobbiamo creare le condizioni affinché i giovani possano emergere e realizzarsi nel posto dove sono stati formati evitando fughe all’estero che rappresentano una vera sconfitta per il sistema. Tanti si chiedono se usciremo piu’ forti dallo stato di emergenza o se le fragilità resteranno immutate. Quello di cui sono sicuro é che le facoltà di area medica ne usciranno rafforzate avendo mantenuto standard didattici di qualità ed essendosi caratterizzate per proposte innovative nel trasferimento e valorizzazione delle conoscenze.