Il burnout nelle professioni medico-sanitarie: una sfida ancora più grande dopo la pandemia

Il burnout nelle professioni medico-sanitarie: una sfida ancora più grande dopo la pandemia

Maggio 2020 Off Di Giovanni Brancato

Livia Ottolenghi
Presidente CLM in Odontoiatria e Protesi Dentaria

Fabrizio Guerra
Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche e Maxillo Facciali

 

L’ambiente sanitario, per diversi fattori, può essere causa di stress e sempre più si manifestano quadri sindromici di burnout nell’affrontare quotidianamente problemi relativi alla professione. Oltre a tutto quello che ruota intorno alla professione del “sanitario” come impatto fisico e psico-emotivo, mai come in questo momento storico si ritiene necessario portare l’attenzione sulla salvaguardia del benessere dei professionisti sanitari che sono stati chiamati più di ogni altro a far fronte in prima persona all’emergenza sanitaria derivata dalla pandemia di Covid-19.

L’intento è quello di mettere a disposizione un ulteriore e necessario “dispositivo di protezione individuale” rispetto a tutte le richieste tipiche di questa professione. Il rapporto con i pazienti, oltre alle prestazioni delle cure, necessita di capacità di contenimento e di sapersi prendere in carico anche dell’impatto emotivo che accompagna l’esperienza della malattia e del dolore nel paziente. I casi “difficili”, la gestione di alcune patologie, le emergenze, i turni, l’ambiente di lavoro, il rapporto con i colleghi, i problemi amministrativi, le problematiche legali coinvolgono profondamente gli operatori sanitari non solo come manifestazione di affaticamento fisico.

Osservata la necessità di prendersi cura di chi cura, già da anni ci stiamo occupando di creare campi di azione a favore dei sanitari, attraverso l’erogazione di tecniche specifiche selezionate dal vasto “mondo yoga” e da utilizzare in reparto totalmente in funzione degli ambiti lavorativi per contrastare le problematiche della professione sanitaria nel suo contesto. A ciò si aggiunge l’assoluta rilevanza che il tema ha acquisito ancor più recentemente a seguito del riconoscimento ufficiale del burnout quale sindrome da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Alla luce di ciò, nell’ambito delle attività del progetto COSMOS – Corso Salute Medici e Odontoiatri in Sapienza, coordinato dalla Prof.ssa Antonella Polimeni, è stato recentemente concluso un primo studio clinico randomizzato, che ha visto il coinvolgimento di 40 unità del personale medico e sanitario dei reparti MOMAX, Odontoiatria Pediatrica, Prima visita e Accettazione della Sezione di Odontoiatria del DAI Testa-Collo dell’AOU Policlinico Umberto I di Roma.

Vista la semplicità, efficacia e la facile accessibilità di questi metodi (che trova moltissime favorevoli risposte in tutti i sanitari che hanno avuto modo di sperimentare i set offerti durante i corsi di formazione e i clinical trial effettuati), è possibile attivare protocolli di sostegno per alleviare il compito dei professionisti sanitari come un atto di doverosa gratitudine rispetto a una classe lavorativa che, come abbiamo avuto modo di osservare in quest’ultima drammatica emergenza, non si è sottratta dalla generosa espressione di sé, non solo come professionista ma anche come essere umano.