Il giovane medico ai tempi del Covid-19

Il giovane medico ai tempi del Covid-19

Settembre 2020 Off Di Giovanni Brancato

Riccardo Paolini

Neolaureato CLM "C" in Medicina e Chirurgia
Rappresentante Componente Studentesca Giunta Facoltà Medicina e Odontoiatria 2018-2020

Il 4 Marzo 2020 il Presidente del Consiglio dei Ministri ha firmato il primo DPCM con cui si decretava anche l’immediata sospensione delle attività didattiche in presenza per ogni scuola di ordine e grado comprese le Università.

A causa dell’emergenza sanitaria e, dunque, dell’imposizione a tutti dell’isolamento, gli studenti universitari sono stati costretti a un cambiamento profondo della propria quotidianità: le aule sono diventate virtuali, gli esami si sono svolti attraverso lo schermo del computer e i social network spesso sono stati l’unico mezzo per dialogare con i propri amici e colleghi. Una situazione a cui nessuno era preparato ma che ha spinto tutti ad organizzarsi per ripartire in modalità diverse da quelle solite: la Sapienza ha garantito sin da subito un regolare svolgimento delle lezioni e degli esami, che hanno dato a tutti la possibilità di sentirsi il più possibile vicini alla normalità.

Un’attenzione particolare è stata sicuramente dedicata ai laureandi che si sono ritrovati a concludere il loro percorso di studi in maniera totalmente diversa da come avevano sempre sognato. Nonostante ad Aprile fossimo ormai tutti sicuri di dover affrontare questo momento davanti ad uno schermo nella nostra camera da letto, chi da solo o chi con i propri coinquilini o genitori, la nostra Università ci ha permesso, rispettando tutte le dovute precauzioni, sin da Luglio di tornare nelle aule per la discussione della tesi finale.

Ognuno di noi è stato entusiasta dell’impegno profuso dal nostro Ateneo che durante questi mesi ha messo al centro dei propri obiettivi la formazione e il benessere degli studenti: primo tra questi, la possibilità di continuare e portare a termine il tirocinio abilitante anche durante il lockdown facendo in modo che nessuno studente fosse lasciato indietro, dando oggi a tutti i neolaureati in Medicina e Chirurgia la possibilità di partecipare al Concorso di Specializzazione previsto per il 22 Settembre.

Lo svolgimento del tirocinio abilitante pre-laurea già nei mesi precedenti alla pandemia è stato un impegno importante portato avanti dall’Università per dare a tutti l’opportunità di iniziare la specializzazione quanto prima o di affacciarsi al mondo del lavoro senza l’attesa per l’Esame di Stato.

La pandemia ha sottolineato inevitabilmente l’importanza della professione medica e già dal mese di luglio numerosi neolaureati hanno cominciato ad esercitare mettendosi al servizio del Sistema Sanitario Nazionale e della comunità: frequentare un ambiente stimolante ed esigente come il Policlinico Umberto I ha permesso a tutti di farci trovare pronti a svolgere nel migliore dei modi il lavoro per cui siamo stati formati.

Inoltre, il concorso imminente per l’accesso alle Scuole di Specializzazione, costituisce un momento fondamentale nella vita della futura classe medica: sicuramente durante quest’anno particolare tutti i laureandi hanno avuto modo di riflettere e ricordare il motivo per cui hanno scelto questa professione. In virtù di questo, sebbene il Concorso nazionale spesso imponga la necessità di trasferirsi e ricominciare la propria vita professionale in un’altra città, come molti hanno già fatto all’inizio del proprio percorso accademico, la maggior parte è disposta a mettersi in gioco per avere la possibilità di concludere al meglio la propria formazione. Nonostante questo, la speranza di molti è sicuramente quella di rimanere a Roma, luogo dove i docenti non hanno trasmesso agli studenti solo conoscenze ma hanno seminato in loro la passione per gli studi e per la professione medica: negli anni La Sapienza non è stata solo Università ma è diventata Casa e lo sarà sempre.