Impatto del Covid-19 in chirurgia generale
Maggio 2021 Off Di Giovanni BrancatoVito D’Andrea
Direttore Dipartimento di Scienze Chirurgiche
Il lock-down del 2020 ha causato una riduzione di accessi ai Dipartimenti di Emergenza e Accettazione (D.E.A.). La riduzione dei casi è stata osservata anche per l’appendicite acuta, l’occlusione intestinale, la colecistite acuta, l’ernia strozzata e la perforazione intestinale. La riduzione numerica degli interventi chirurgici per Ernia inguinale è stata significativa. Anche l’aumento degli interventi chirurgici per ischemia mesenterica acuta, per ascessi perianali e di colecistostomia percutanea per colecistite acuta è stato significativo. I pazienti hanno mostrato spesso il timore di recarsi in Ospedale. La Società Europea del Trauma e di Chirurgia d’Emergenza ha raccomandato di non cambiare la strategia chirurgica nelle patologie addominali acute. Nel trattamento della colecistite acuta, è stata osservata una riduzione del numero di colecistectomie ed un aumento delle procedure percutanee. L’aumento del numero degli interventi chirurgici per ischemia mesenterica acuta e per gli ascessi perianali potrebbe essere stato causato dall’aumento dell’apporto calorico durante il lock-down e dalla sedentarietà.
In Italia, nella prima fase del Covid-19 (Marzo-Maggio 2020), c’è stata una riduzione di posti letto dedicati alla chirurgia con chiusura del 12% di posti letto. L’obbiettivo è stato quello di spostare in parte il personale medico e infermieristico nei reparti Covid. È stata osservata una riduzione significativa dell’attività chirurgica elettiva e d’urgenza. In chirurgia oncologica, sono stati osservati ritardi diagnostici, ritardi dalla diagnosi al trattamento, ritardi dalla terapia neo-adiuvante al trattamento chirurgico. Per il timore di aerosol virale in Laparoscopia, nella prima fase della pandemia ( Marzo-Maggio 2020) il range degli interventi laparoscopici è sceso dal 50-80% al 22%. Nelle fasi seconda (Giugno-Settembre 2020) e terza (Ottobre-Dicembre 2020) è ripresa l’attività chirurgica laparoscopica.
Il lock-down ha causato in Italia una significativa riduzione della chirurgia generale elettiva, del 95% per le procedure non oncologiche e del 46% per le procedure oncologiche.La riduzione più drastica (96-98%) è stata osservata in chirurgia bariatrica ed in chirurgia dell’ernia gastrica iatale. Le colecistectomie e le riparazioni urgenti dell’ernia inguinale hanno subito una riduzione del 40%, le appendicectomie d’urgenza del 24%. Le emicolectomie per cancro del colon hanno subito una riduzione del 40%. Le colonscopie d’elezione sono state ridotte e di conseguenza sono diminuite le diagnosi di cancro del colon e gli interventi chirurgici di emicolectomia.
Conclusioni:
- Il lock-down ha fatto diminuire gli incidenti e i traumi e gli accessi ai D.E.A. (Dipartimenti di Emergenza e Accettazione).
- Per paura del contagio di Covid-19, i pazienti hanno rinviato esami diagnostici e interventi chirurgici non urgenti.
- I posti letto di Chirurgia e la disponibilità delle sale operatorie sono stati ridotti per affrontare l’emergenza Covid-19.
- Le liste d’attesa dei pazienti chirurgici si sono allungate.
- I programmi di screening per la diagnosi precoce dei carcinomi del colon-retto, della mammella, dell’ovaio, dell’utero sono stati sospesi.
- Nei mesi estivi è prevedibile che il Covid-19 diventi endemico, non più epidemico o pandemico, e anche grazie alla campagna vaccinale, è auspicabile riattivare tutte le prestazioni chirurgiche.