Le sfide dell’attività didattica durante la seconda ondata di Covid-19
Gennaio 2021 Off Di Giovanni BrancatoManuela Merli
Presidente CLM "B" in Medicina e Chirurgia
L’Università Sapienza è una comunità di saperi, conoscenze e intelligenza ma queste caratteristiche sono parimenti fondate sull’essere una collettività di uomini e donne, studenti, docenti e ricercatori. Il sapere implica infatti una trasmissione di conoscenze, ma richiede sempre l’interazione e lo scambio tra i diversi attori. Sono il confronto e la discussione a creare reciprocità nei processi di acquisizione e ad arricchire l’insegnamento di capacità critiche e di auto-riflessione. Sotto questo aspetto, l’attuale emergenza sanitaria e la necessità del distanziamento hanno rappresentato una vera sfida per l’Università proprio per l’esigenza di mantenere il collegamento e lo scambio tra tutte le componenti della comunità accademica e con gli studenti.
All’ inizio dell’Anno accademico 2020-21, grazie a un grande sforzo organizzativo e la ristrutturazione di tutte le principali aule dei corsi di studio durante l’estate, è stata attivata nella nostra Università una modalità blended delle lezioni frontali. Questa modalità garantiva la presenza in aula degli studenti a rotazione, con numeri ridotti che consentissero il distanziamento, e, nello stesso tempo, la possibilità che gli altri studenti fossero collegati in diretta con la lezione in corso per ascoltare, partecipare e interagire. Purtroppo, nel corso del mese di novembre, l’aggravarsi degli indici della pandemia Covid-19 ha richiesto di tornare a lezioni solo a distanza tranne che per gli studenti dei primi anni di corso.
Il Corso di Medicina e Chirurgia presenta alcune importanti specificità. Infatti il medico che si desidera formare non dovrà solo “sapere” ma anche “saper fare“, “saper essere” ed acquisire la necessaria “competenza” per svolgere al meglio la propria professione. Alcuni di questi obiettivi, non possono che essere raggiunti praticando attività specifiche e in presenza, spesso a contatto con il malato. Le tecniche di simulazione naturalmente possono essere di aiuto ma difficilmente sostitutive per la formazione richiesta al medico al momento della laura abilitante. Nella seconda ondata Covid-19, è stato particolarmente difficile mantenere l’offerta formativa per le attività professionalizzanti in presenza che rappresentava lo standard dei nostri corsi di medicina. Le difficoltà sono state accresciute dal fatto che il Policlinico Universitario Umberto I, proprio per la sua elevata professionalità e qualità sanitaria, sia divenuto rapidamente un importante ospedale di riferimento per i casi Covid nel Lazio. Questo ha determinato processi di riorganizzazione per poter garantire agli studenti, in presenza nella struttura sanitaria durante la loro formazione, il massimo della sicurezza. È stata attivata dall’Azienda Policlinico la possibilità di esecuzione di tamponi per la diagnosi di Covid-19 in grandi numeri, sono state stabilite procedure di tracciamento per i casi positivi, sono stati forniti presidi DPI (acquistati dalla Facoltà e anche dai Corsi di Laurea), è stata ripensata l’accessibilità e la numerosità degli studenti all’interno dell’ospedale. Inoltre, già dal mese di dicembre, gli studenti di medicina sono stati invitati ad esprimere la loro manifestazione di interesse per la vaccinazione Covid ed è previsto che siano progressivamente inseriti nel piano vaccinale già in corso per operatori sanitari e specializzandi. Attualmente il processo di riorganizzazione prevede di potenziare l’attività a piccoli gruppi nelle sedi già dedicate (skill lab) mentre nei reparti, in piccoli numeri, viene previlegiata l’attività del Tirocinio Professionalizzante Valutativo necessario per la laurea abilitante. La vaccinazione degli studenti sarà un ulteriore passo avanti per la possibilità di frequentare all’interno dei reparti e delle strutture sanitarie in sicurezza.
Quest’ anno si era temuta una possibile riduzione delle immatricolazioni in medicina date le difficoltà generali che il paese sta affrontando a causa dell’emergenza Covid. Questo non si è verificato, anzi, forse proprio la percezione dell’importanza del ruolo dei medici e delle strutture sanitarie in questa eccezionale situazione di pandemia, hanno rappresentato uno stimolo ulteriore al desiderio dei giovani di intraprendere questa professione.
La comunità Sapienza è fortemente impegnata a rispondere alle aspettative degli studenti che l’hanno scelta per il loro percorso di formazione. Allo stesso modo tutto il corpo docente della Facoltà di Medicina e Odontoiatria si sta dedicando a superare nel modo migliore le difficoltà di questa fase per continuare fornire a tutti gli studenti dei Corsi di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia una formazione di elevata qualità e rispondente alle necessità del medico di domani.