Stili di vita e benessere psico-fisico
Gennaio 2023 Off Di Giovanni BrancatoMaria Cristina Limatola
Prorettrice per lo Sport e benessere
Nutrizione e sport rappresentano due elementi importanti che, insieme ai segnali provenienti dall’ambiente in cui viviamo e lavoriamo, contribuiscono alla definizione degli stili di vita e al nostro livello di benessere fisico e psicologico. L’adozione di un corretto stile di vita è oggi considerata unanimemente da medici e scienziati tra i principali fattori di prevenzione contro l’insorgenza di patologie cardiocircolatorie, metaboliche e tumorali. Inoltre, recenti evidenze dimostrano che un corretto stile di vita rallenta la progressione di patologie neurodegenerative e migliora la risposta alle più moderne terapie immunitarie antitumorali.
Ma qual è uno stile di vita corretto e quali sono gli elementi che lo caratterizzano? Diverse “formule” sono state proposte per rappresentare la migliore combinazione di dieta, esercizio fisico e altri fattori. Una delle più accettate comprende: 30-40 minuti di attività fisica aerobica per 5 giorni alla settimana, 4-5 porzioni di frutta e verdura al giorno e un consumo ridotto di carne e bevande alcoliche, l’assenza totale di fumo di sigaretta. Malgrado queste raccomandazioni sembrino riguardare esclusivamente l’aspetto più prettamente fisico del nostro corpo, numerose evidenze dimostrano che l’attività fisica e la dieta possono influenzare direttamente o indirettamente anche il nostro benessere psicologico.
È stato dimostrato che l’attività motoria determina la produzione di fattori neurotrofici e neuroprotettivi nel cervello, aumentandone la plasticità e riducendo l’insorgenza e l’impatto di diverse neuropatologie, aumentando le capacità cognitive e inducendo una sensazione di benessere psicologico. I mediatori chimici di queste attività sono in parte noti da tempo, come nel caso del fattore di crescita derivante dal cervello, il BDNF, una neurotrofina coinvolta nella neurogenesi, nell’apprendimento e nella plasticità sinaptica del nostro sistema nervoso, del fattore di crescita insulino-simile (IGF) e del fattore di crescita vascolare endoteliale (VEGF), oltre a diverse miochine e citochine, ma altri vengono scoperti continuamente. Un recente studio condotto da ricercatori della Stanford University dimostra che nel plasma di corridori è presente una elevata quantità di una proteina che inibisce il funzionamento del sistema del complemento, la clusterina, e che questa è associata ad un rallentamento dei deficit cognitivi in pazienti affetti da morbo di Alzheimer.
Analogamente, sappiamo che gli alimenti che ingeriamo con la dieta possono avere effetti significativi sul benessere psichico, oltre che su quello fisico. Una dieta equilibrata, con preponderante contenuto di frutta e verdura e carboidrati, e ridotto quantitativo di grassi e proteine animali è importante per un corretto sviluppo e contribuisce a prevenire l’insorgenza di diverse patologie metaboliche, cardiocircolatorie e tumorali. Tuttavia, numerose evidenze dimostrano come la dieta sia uno degli elementi più importanti per la caratterizzazione del microbiota intestinale e di come i metaboliti prodotti dall’insieme di microbi che popolano il nostro intestino possano avere effetti anche sul sistema nervoso, direttamente o tramite segnali portati dal nervo vago e dall’asse ipotalamo-ipofisi-surrene. Recenti lavori scientifici dimostrano che la comunicazione tra cervello e intestino è bidirezionale e che alterazioni della composizione del microbiota intestinale hanno effetti sull’umore, stati emotivi e ansia in patologie psichiatriche, sul comportamento alimentare in caso di obesità, e su funzioni cognitive legate all’apprendimento in patologie neurodegenerative ma anche in assenza di patologie.
È quindi evidente che non possiamo più ignorare i dati che dimostrano un legame diretto tra il nostro benessere fisico e quello psicologico e che prendersi cura del proprio corpo attraverso nutrizione e attività fisica significa anche prendersi cura della componente psichica.