Sapienza per l’inclusione: il caso dei DSA
Settembre 2022 Off Di Giovanni BrancatoCaterina Lombardo
Delegata della Rettrice per gli studenti con disabilità e DSA
Nel 2010 è stata approvata la legge 170 che contiene “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico”. La legge riconosce a studentesse e studenti con DSA il diritto a ricevere strumenti compensativi e misure dispensative quali strategie per garantire l’inclusione, il diritto allo studio e il diritto a una valutazione equa. Dispone, inoltre, che scuole e università garantiscano la formazione dei docenti sui temi dei DSA e istituiscano servizi che supportino studentesse e studenti con DSA nella loro carriera accademica. A queste disposizioni si è adeguata la maggior parte degli Atenei Italiani, come si evince dal I rapporto dell’Agenzia Nazionale per la Valutazione del Sistema universitario e della Ricerca (ANVUR), rapporto dal titolo “Gli studenti con Disabilità e DSA nelle Università Italiane, una risorsa da valorizzare”, presentato a Roma il giorno 8 Giugno 2022. Il rapporto fornisce una fotografia di come è composta la popolazione degli studenti con disabilità e con DSA in 90 atenei (pari al 92% degli atenei italiani) e dei servizi offerti dalle università in loro favore.
Per quanto riguarda Sapienza, nel 2013 (3 anni dopo l’approvazione della legge 170/2010) gli studenti con DSA iscritti erano 37, oggi sono circa 1500. Probabilmente questa crescita riflette due fenomeni: uno generale che caratterizza l’intero Paese, uno locale, specifico del contesto di Sapienza. Per quanto riguarda il fenomeno generale, le disposizioni di legge e gli obblighi che queste hanno comportato per tutte le scuole e le università hanno avuto come conseguenza la generale crescente attenzione nei confronti del fenomeno e un cambiamento degli atteggiamenti stereotipici verso gli studenti con queste problematiche. Le maggiori tutele e il fatto di non sentirsi più considerati studenti svogliati, poco impegnati, difficili ha incoraggiato molti a proseguire gli studi. Inoltre, i supporti offerti hanno ridotto gli ostacoli favorendo le carriere e incoraggiando nello studio. Accanto a questo fenomeno generale, però, anche le politiche attive di inclusione realizzate da Sapienza possono spiegare la crescita e/o l’emersione del fenomeno.
Fra le azioni svolte si possono citare le seguenti:
- Creazione di servizi dedicati ai DSA e separati da quelli offerti agli studenti con disabilità. L’offerta di servizi di tutorato (alla pari o specializzato, in ingresso, in itinere e in uscita) specifici, in supporto delle carriere di studentesse e studenti con DSA, ne ha facilitato l’emersione. Questi servizi sono stati via via potenziati per rispondere ai bisogni crescenti registrati;
- Dall’a.a. 2021-2022 studentesse e studenti con DSA hanno l’esonero dal pagamento delle tasse universitarie anche se questo non è un obbligo di legge come accade, invece, nel caso della disabilità;
- Nell’a.a. 2018-2019 Sapienza ha approvato e diffuso le Linee Guida per i docenti in favore degli studenti con disabilità e DSA. Queste linee guida riprendono le linee guida ministeriali nonché le indicazioni pedagogiche aggiornate derivanti dall’Universal Design for Learning/ Universal Design for Instruction offrendo indicazioni e suggerimenti per una didattica efficace e fruibile dagli studenti con DSA ma che possa, allo stesso tempo favorire l’apprendimento di tutti;
- Nel corso dell’a.a. 2021-2022 Sapienza è stata la prima università italiana a realizzare un corso di formazione e aggiornamento per i docenti dal titolo “Buone prassi e linee guida per gli studenti con DSA”, obbligatorio per tutti i nuovi assunti ma fruibile anche da tutti i docenti dell’Ateneo. Il corso è stato seguito da centinaia di ricercatori e professori interessati a una didattica universale e innovativa.
Tutto questo, dunque, spiega la crescita esponenziale registrata dal 2013 ad oggi. È importante sottolineare che il processo di cambiamento culturale che parte dall’identificazione degli stereotipi nei confronti di alcune minoranze e porta al loro abbandono e alla creazione di un clima inclusivo è un processo lento, che in Sapienza è stato tempestivamente attuato e sta dando i suoi frutti. Con i suoi oltre 120.000 studenti, oltre 3500 docenti ed oltre 2100 unità di personale tecnico e amministrativo, Sapienza è una comunità grande ma altrettanto grande è la sua vocazione inclusiva: siamo interessati a perseguire l’eccellenza anche nelle azioni di inclusione.