Speranze di una ripartenza in presenza

Speranze di una ripartenza in presenza

Maggio 2021 Off Di Giovanni Brancato

Chiara Leone e Chiara Seracchiani
Rappresentante Componente Studentesca Assemblea Facoltà Medicina e Odontoiatria

Ormai da più di un anno il COVID-19 ha modificato il nostro stile di vita costringendoci a adottare misure nuove e a adeguarci a stili di vita completamente differenti. Come ogni ambito della nostra vita, anche l’ambiente universitario è stato travolto da questo cambiamento: ci siamo dovuti adattare a vivere le lezioni in modo nuovo, a sostenere gli esami in modo nuovo, a relazionarci con i docenti in modo nuovo. 

Tutto questo però è stato sin da subito gestito in modo da garantire una continuità didattica che si avvicinasse il più possibile alla normalità: a inizio anno accademico, la ripresa delle lezioni in modalità blended ha permesso il rientro in aula, anche se contingentato e nel pieno rispetto delle norme vigenti. Tutto ciò ci ha permesso di riprendere rapporti con i nostri colleghi, rapporti che per più di sei mesi erano consentiti solo tramite uno schermo; ci ha permesso di interfacciarci di nuovo con i docenti di persona anche se a settimane alterne e di riprendere un contatto più diretto con la normale vita accademica. 

Anche se ci sono stati periodi in cui, per cause di forza maggiore, siamo stati costretti a tornare unicamente in modalità telematica, questo ha acceso in tutti noi studenti una luce di speranza sul cammino verso la normalità. Inoltre, l’ateneo si è sempre impegnato per mantenere viva la parte professionalizzante: come studentesse di odontoiatria, sappiamo bene come in ogni ambito sanitario sia fondamentale la parte pratica e il rapporto con il paziente; per questo motivo poter tornare, anche se in piccoli gruppi, a fare qualcosa di pratico ci ha permesso di respirare, in questo periodo difficile, una boccata di normalità. 

A nutrire le nostre speranze nei confronti di un futuro sempre più proiettato verso il rientro totale hanno contribuito due avvenimenti: in primo luogo l’inizio della campagna vaccinale per noi studenti delle professioni sanitarie, e in più la delibera del senato accademico del 27 aprile 2021. Quest’ultima offre la possibilità a tutti gli studenti, senza la vecchia divisione secondo l’ultimo numero di matricola, di partecipare alle lezioni tutte le settimane su prenotazione disponibile fino al raggiungimento massimo della capienza dell’aula. 

Questa è per noi studenti un’ulteriore possibilità per vivere a pieno la vita accademica ed è un grande passo verso una didattica che prediliga la modalità in presenza, almeno per tutti quelli che hanno la possibilità a viverla. Nutriamo una forte speranza nei confronti di un ritorno all’attività accademica convenzionale con la certezza di mantenere vivi gli insegnamenti ricevuti durante questo periodo: la nostra università ci ha dimostrato e insegnato come reinventarci per far fronte a qualsiasi tipo di esigenza. 

Questa è una capacità che per noi futuri professionisti in ambito sanitario riveste un ruolo fondamentale.