Superare le disuguaglianze in ambito medico-sanitario

Superare le disuguaglianze in ambito medico-sanitario

Maggio 2022 Off Di Giovanni Brancato

Valeria Panebianco e Martina Lucia Pisciotti
Dipartimento di Scienze Radiologiche Oncologiche e Anatomo Patologiche

La disuguaglianza in ambito medico-sanitario è un tema molto discusso, che racchiude molteplici espressioni, punti di vista e problemi di diversa natura; primo fra tutti, l’accesso alle cure, che rappresenta uno dei problemi più significativi nel nostro Paese e prerogativa per un buon sistema sanitario.

Nel corso dell’ultimo anno, come dimostrato dai più recenti dati dell’ISS, l’accesso alle prestazioni è risultato il primo tra i “disservizi” segnalati dai cittadini. Svariati sono i fattori che lo determinano, in primis una complessa burocrazia nonché le lunghe liste di accesso alle prestazioni di esami strumentali in fase di diagnosi e/o ai presidi terapeutici in un secondo momento.

Difficoltà tanto remota quanto attuale, rimane il fattore economico: i bisogni di salute delle fasce più povere della popolazione devono fare i conti con le spese sanitarie di un SSN troppo “intasato” da esami inappropriati e mal distribuiti sul territorio. Ne consegue che spesso i costi delle prestazioni rappresentano ancora oggi uno dei motivi per cui permangono rinunce alle cure e disuguaglianza tra diverse classi sociali. Questa variabile socio-economica, tuttavia, non è di per sé sufficiente a spiegare adeguatamente il fenomeno.

Diversi studi si sono concentrati su altri elementi soffermandosi su fattori legati all’inclusione sociale. Ci sono, infatti, soggetti relegati ad un isolamento sociale determinato ad esempio dall’età. Gli anziani frequentemente si ritrovano a vivere in solitudine, con malattie croniche e senza una rete sociale che possa guidarli nell’assistenza.

Un’altra categoria “fragile” è rappresentata dagli immigrati che si ritrovano nell’accesso alle cure in una situazione di partenza svantaggiata rispetto alla popolazione autoctona a causa delle difficoltà di interazione ed integrazione sociale cui vanno incontro. A questo si aggiungono ulteriori ostacoli di tipo linguistico, culturale, psicologico, supportata a volte anche da pregiudizio.

È necessario, inoltre, porre l’attenzione su un gruppo di malati spesso dimenticati o ancor peggio emarginati. La malattia mentale viene ancora oggi percepita come meno reale, meno importante diventando vittima di minor considerazione e anzi di esclusione sociale. In questi casi, molto spesso è il malato stesso a negarsi volontariamente alle cure per evitare lo stigma e la ghettizzazione cui verrebbe probabilmente sottoposto.

Un’ulteriore considerazione riguarda le persone con disabilità: il nostro sistema sanitario risulta tuttora inadeguato rispetto alle loro reali esigenze. Secondo alcune indagini, rimangono problemi attuali la mancanza di percorsi prioritari, la difficoltà nella gestione dei pazienti disabili anche nella degenza ospedaliera e banalmente l’esistenza di barriere architettoniche all’interno delle strutture sanitarie.

Non possiamo omettere, infine, il ruolo che la pandemia ha assunto in tutte le situazioni analizzate: ha peggiorato ed amplificato queste problematiche sfidando il sistema sanitario su più fronti, sia pubblico che privato.

Tra le soluzioni sicuramente un’educazione sociale alla malattia, una corretta informazione-trasmissione delle competenze da parte delle figure professionali, associate ad una buona distribuzione delle risorse sul territorio e nei presidi ospedalieri, dovrebbe rappresentare il “gold standard” nella cura delle disuguaglianze medico-sanitarie. 

Premesso, inoltre, che le disuguaglianze a volte potrebbero essere determinate anche da diversità nelle competenze delle prestazioni, l’organizzazione di percorsi diagnostico-terapeutici per singole malattie identificate sicuramente dovrebbe rappresentare il modello sanitario per garantire diagnosi precoci e trattamenti di precisione a tutti i cittadini.

L’aspetto cronico delle malattie determinante difficoltà di accesso, potrebbe, altresì, essere superato dalla creazione di sistemi/ospedali “digitali” che consentano la presa in carico del paziente ed il monitoraggio a distanza.