Il ruolo della CMEI. Dialogo con Pietro Gallo

Il ruolo della CMEI. Dialogo con Pietro Gallo

Ottobre 2018 Off Di Giovanni Brancato

Giovanni Brancato
Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale

 

Cosa è la Commissione Medical Education Interfacoltà? Da chi è composta?

La CMEI, Commissione Medical Education Interfacoltà, è un gruppo di lavoro al servizio delle tre Facoltà mediche: Farmacia e Medicina, Medicina e Odontoiatria e Medicina e Psicologia. Ne fanno parte 24 membri senior e 22 junior, scelti tra Presidenti di Corso di Laurea in Medicina, docenti di ruolo dei Corsi di Laurea in Medicina, in Psicologia e delle Profes- sioni Sanitarie, docenti in forma- zione e studenti di Medicina.

 

Quale è la sua funzione?

La funzione è articolata e complessa: intanto la CMEI è un luogo di riflessione e di elaborazione di idee e proposte in tema di formazione dei formatori. In secondo luogo la CMEI organizza attività formative a cadenza annuale rivolte alla formazione continua dei docenti dei Corsi di Laurea in Medicina (cicli di tutorial su aspetti di anno in anno differenti) e alla formazione iniziale dei futuri docenti (il Corso di Alta Formazione in Pedagogia e Didattica Medica, giunto ormai alla seconda annualità). Infine, tramite una serie di gruppi di lavoro a tema, la CMEI elabora documenti e strategie di inter- vento su tematiche di attualità educativa (il core curriculum, la salute globale, la medicina di prossimità, lo skill lab, la laurea con abilitazione, le medical humanities, etc) e promuove e coordina attività di ricerca scientifica in pedagogia medica.

 

Quali sono gli obiettivi?

Come detto, gli obiettivi fondamentali sono quelli di affiancare le facoltà e i corsi di laurea in Medicina nella formazione dei formatori (diversi Presidenti di Corso di Laurea e Presidi di Facoltà vengono dall’esperienza della CMEI), nella formazione dei docenti e nella innovazione della didattica, con la promozione di strumenti, procedure e buone pratiche.

 

Ritiene che all’interno di un sistema universitario complesso, possa essere utile la presenza di una commissione che operi in tal senso?

È proprio la complessità del sistema universitario, e di un grande Ateneo com’è la Sapienza, che richiede un’attività coordinata nell’innovazione didattica e nella formazione (iniziale e continua) dei docenti. Di più, la Sapienza ha una tale diffusa ricchezza di eccellenze didattiche (oltre che scientifiche) che mi sembra dove- roso siano coordinate e incentivate. Molte delle iniziative della CMEI sono seguite e apprezzate nell’ambito della Conferenza Permanente dei Presidenti di Corso di Laurea in Medicina del nostro Paese. Sono poi particolarmente fiero che il Rettorato della Sapienza abbia sentito l’esigenza di allargare il campo di attività iniziato dalla CMEI creando un gruppo di lavoro a livello di Ateneo (il QuID: Qualità e Innovazione Didattica) che ha iniziato un programma di formazione iniziale di tutti i nuovi docenti dell’Ateneo, con un corso biennale che include tutorial e tirocinio sul campo. L’incontro di professionalità e culture tanto diverse e la scoperta della interdisciplinarietà della ricerca e della pratica nella didattica sono un’esperienza del tutto affascinante.

 

In che modo gli studenti beneficiano del lavoro della CMEI?

Gli studenti sono – esplicitamente – i destinatari ultimi di tutto il lavoro di promozione didattica svolto dalla CMEI. Ma il mio Maestro di medical education, il prof. Aldo Torsoli, ammoniva sempre che gli studenti non sono i clienti del processo di innovazione didattica, ma devono essere considerati alla stregua di operatori attivi, di junior staff. In effetti alcuni studenti (e giovani laureati) fanno parte della CMEI, sono presenti in tutti i suoi gruppi di lavoro e partecipano a tutte le riunioni plenarie. Il contributo degli studenti non si limita all’esplicitazione dei bisogni formativi ma si estende alla concreta messa in comune di idee, esperienze e iniziative.

 

Si ringrazia per la disponibilità il prof. Pietro Gallo, coordinatore della Commissione Medical Education InterFacoltà della Sapienza Università di Roma.