Silenziose sinergie uditive ai tempi di Covid-19: l’Impianto Cocleare, l’integrazione scolastica e la didattica online

Silenziose sinergie uditive ai tempi di Covid-19: l’Impianto Cocleare, l’integrazione scolastica e la didattica online

Maggio 2020 Off Di Giovanni Brancato

Bianca M.S. Inguscio
Dipartimento Organi di Senso

Maria Nicastri
Dipartimento Organi di Senso

Ilaria Giallini
Dipartimento Organi di Senso

Giulia Cartocci
Dipartimento di Biologia Molecolare

Patrizia Mancini
Dipartimento Organi di Senso

 

Il Centro Impianti Cocleari del Policlinico Umberto I, dischiude la sua porta nel lontano 1993, con il primo impianto cocleare Clarion 1.0® eseguito dal Prof. Roberto Filipo. In quasi trent’anni di piena attività, il Centro Impianti Cocleari ha visto l’appassionato lavoro di medici, audioprotesisti, logopedisti, psicologi, ricercatori; équipe multidisciplinari coordinate, oggi, dalla Prof.ssa Patrizia Mancini.

Grazie al profondo ampliamento del sapere clinico e del progresso scientifico, i dispositivi acustici non sono più considerati unicamente un supporto alla capacità sensoriale del paziente, ma si collocano in una posizione chiave permettendo al paziente non solo l’acquisizione uditiva, ma lo sviluppo di una serie di capacità fondamentali per affrontare le sfide della vita, in età evolutiva come in età avanzata. Se è ormai universalmente appurato come dal primo impianto effettuato dal Dott W. House nel 1961, ad oggi una performante tecnologia uditiva sia essenziale per aprire il varco nel muro della sordità, di altrettanta fondamentale importanza è lo sviluppo della competenza del cervello ad apprendere come utilizzare lo stimolo trasmesso dall’Impianto Cocleare affinché la sinergia tra l’esposizione allo stimolo e la corretta pratica riabilitativa possa permettere al cervello del paziente lo sviluppo delle connessioni neurali, impalcatura fondante nel potenziamento delle funzioni cognitive umane.

Nell’ottica della multidisciplinarietà e dell’integrazione della scienza medica, l’ipoacusia si pone ormai come una problematica quanto auricolare tanto cerebrale: ampie evidenze neuroscientifiche confermano giornalmente alla comunità accademica quanto la corretta sinergia dei saperi sia essenziale per la progressione ontogenetica dall’età evolutiva a quella adulta e di come il sano sviluppo e mantenimento delle funzioni cognitive (linguaggio, memoria ecc..) possa essere considerato un pattern di efficacia di tale sinergia.

A tale scopo, da circa un anno il Centro Impianti Cocleari, ha dato avvio ad un filone di ricerca interdisciplinare sulle funzioni cognitive in popolazioni ipoacusiche avvalendosi della collaborazione di giovani ricercatori nell’ambito della neurofisiologia, della psicofisiologia e delle neuroscienze cognitive, in un progetto comune tra UOC di Otorinolaringoiatria diretto dal Prof M. de Vincentiis, Dipartimento Organi di Senso diretto dal Prof. A. Greco ed il Laboratorio di Neuroscienze Industriali del Prof. F. Babiloni – Dipartimento di Medicina Molecolare – Sapienza.

In questo ambito, i ricercatori, riflettendo su quanto l’attuale periodo di isolamento imposto dalla pandemia di Covid-19 possa compromettere le abituali attività dei piccoli pazienti del Centro Impianti Cocleari, in primis la frequenza scolastica, hanno strutturato un progetto di ricerca mirato allo studio di come i bambini e gli adolescenti con dispositivi acustici si stiano adeguando alla didattica online imposta dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MIUR) e di quali siano i loro vissuti con l’obiettivo di identificare criticità e/o potenzialità della didattica online. L’integrazione scolastica degli alunni con disabilità costituisce di fatto un punto di forza della scuola italiana, che vuole essere una comunità accogliente nella quale tutti gli alunni, a prescindere dalle loro diversità funzionali, possano realizzare esperienze di crescita individuale e sociale (fonte sito MIUR). La situazione emergenziale che stiamo attraversando rappresenta pertanto una grande sfida per la nostra comunità, specialmente per le famiglie con figli in età scolare con o senza disabilità sensoriali, che stanno esperendo un repentino cambiamento nell’attività didattica e nella sua modalità di fruizione.

Sebbene la didattica online possa rappresentare un nuovo orizzonte per lo sviluppo e l’integrazione in studenti con ipoacusia severa e profonda, nel panorama internazionale esigui sono attualmente gli studi che indagano l’impatto e l’efficacia della didattica online in questo tipo di popolazioni.

Lo studio ideato, dal titolo “Valutazione della Didattica Online nel corso della quarantena per COVId in bambini portatori di impianti COCLeari e genitori” (COCLOVID), si pone pertanto come obiettivo la valutazione con cui gli studenti normoudenti ed ipoudenti stanno affrontando la didattica online predisposta dal MIUR in questo periodo di confinamento per Covid-19.

Come auspicato dal Ministero, la piena inclusione degli alunni con disabilità è un obiettivo che la scuola dell’autonomia persegue attraverso una intensa ed articolata progettualità, pertanto l’importanza del progetto COCLOVID risulta fondamentale per comprendere quanto la didattica a distanza sia in realtà vicina ed efficace per tutti gli alunni, indipendentemente dalle loro caratteristiche personali e cliniche. Il protocollo di ricerca prevede la somministrazione su piattaforma online di una serie di questionari validati, selezionati ad hoc per una popolazione di partecipanti di età compresa tra 8 e 18 anni ed i loro genitori. I risultati dello studio potrebbero permettere una valutazione psicopedagogica più accurata ed una risposta maggiormente consapevole e vicina alle necessità dei nostri studenti ipoacusici, affinché si alimenti non solo la sinergia tra clinica medica e ricerca universitaria, ma anche tra queste e le progettualità didattiche ministeriali.

Soltanto dallo sviluppo e dalla capacità di ascolto di nuove sinergie sarà possibile la costruzione di una rete efficace a supporto delle prossime generazioni, abbiano esse varcato la porta del Centro Impianti Cocleari o meno, nella prospettiva di un’inclusione effettiva nella didattica come nella vita.